Martedì, 25 Febbraio 2020 13:09

Rems Barete, Cittadinanzattiva chiede un tavolo tecnico

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Degrado, clima di paura e applicazione di misure di sicurezza tali da determinare chiusure e separazioni tra curandi e curati. Questa, in sintesi, la situazione nella Rems di Barete descritta nella relazione rimessa dall'Osservatorio sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) e sulle Rems, che lo scorso 15 ottobre ha visitato la struttura.

Il documento di sintesi sottolinea gli "eventi critici che hanno modificato il buon andamento della Rems constatato nei precedenti report di ottobre 2016 e dicembre 2018". In primis è stato rilevato uno status di degrado della struttura che oggi ospita 20 persone, di cui 3 donne: "cicche di sigaretta sul pavimento, mancato rispetto del divieto di fumo negli spazi comuni, rimozione di una parte dell'arredamento in seguito a episodi di aggressività. In più, per ragioni di sicurezza è stata installata una porta blindata per separare gli spazi clinici dal resto della struttura. Dall'apertura, a maggio 2017, e fino al 25 ottobre 2019, ci sono stati 20 Tso (trattamenti sanitari obbligatori), 8 aggressioni tra pazienti, 21 a operatori, 6 allontanamenti (o tentati)".

A chiedere un intervento urgente sulla questione, già finita al centro di un'interrogazione della deputata dem Stefania Pezzopane, è il Tribunale per i diritti del malato, struttura che dipende da Cittadinanzattiva.

In una lettera indirizzata al Direttore Generale ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila Roberto Testa e, per conoscenza, al Direttore del Dipartimento di Salute Mentale - ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila Alessandro Rossi, Paola Federici, coordinatrice della sezione dell'Aquila del Tribunale per i diritti del malato, chiede "l'attivazione di un tavolo tecnico per la Rems di Barete".

"Il rischio che i vecchi contenitori manicomiali, gli Opg, siano sostituiti dalle Rems è enorme. Per questo bisogna tenere alta l'attenzione sulle Rems - spiega Cittadinanza attiva - Le REMS come prevede la legge 81/2014, sono una extrema ratio e non un contenitore infinito e devono essere dei luoghi attraversabili e visitabili, organizzate e gestite nel riconoscimento dei diritti delle persone assistite e degli operatori (ai quali non possono essere richieste funzioni di custodia ma solo di cura), senza segregazione, senza utilizzo di mezzi coercitivi, con la presa in cura globale di ogni persona da parte dei servizi del territorio, e in un rapporto costante con la magistratura per rendere transitorio l'internamento".

Di seguito, il contenuto della richiesta

Gentile Direttore,
come le è già noto il Tribunale per i diritti del Malato Sezione di L’Aquila sta monitorando la situazione della REMS di Barete partecipando anche alla visita dello scorso Ottobre dell’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle REMS.

Il Report sulla visita come ben sa ha rilevato delle forti criticità rispetto anche ai report delle visite precedenti.

Negli ultimi tempi si sono susseguiti numerosi articoli giornalistici con testimonianze di operatori a dir poco allarmanti che evidenziano sempre più lo stato di disagio che si soffre all’interno della struttura.

La R.E.M.S. risulta essere una struttura sanitaria di cura e al momento questa funzione sembrerebbe secondaria rispetto a quella detentiva, pertanto crediamo indispensabile attivare una azione correttiva.

Ci auspichiamo voglia indire con urgenza un tavolo tecnico che veda oltre la nostra presenza anche quella del referente regionale dell’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle REMS, il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e un operatore della REMS, che possa iniziare un percorso di individuazione delle problematiche reali ed eventuali suggerimenti per il ripristino di un buon funzionamento della stessa che possa garantire dignità professionale agli operatori e la garanzia del diritto di cura degli internati.

 

Ultima modifica il Martedì, 25 Febbraio 2020 13:24

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