Sogni, incubi e realtà: democrazia e partecipazione nell’epoca dell'incertezza.
E’ questo il 'concept' della terza edizione del Festival della Partecipazione, l'evento organizzato da Action Aid, Slow Food e Cittadinanza Attiva che si svolgerà all’Aquila il prossimo autunno, dall’11 al 14 ottobre.
L'edizione 2018 è stata presentata a Palazzo Fibbioni alla presenza di Marco Gessini di Action Aid, project manager del festival; Emma Amiconi di Fondaca (Fondazione per la cittadinanza attiva), think thank partner del festival; Paolo Tella, coordinatore territoriale di Cittadinanzattiva L'Aquila; Rita Salvatore, condotta Slow Food L'Aquila.
In rappresentanza del Comune dell'Aquila, co-organizzatore, c'era l'assessore al sociale Francesco Bignotti.
Assenti, invece, per altri impegni, benché la loro presenza fosse stata annunciata nei giorni scorsi, sia l'ex ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca che il responsabile scientifico di Fondaca Giovanni Moro.
E’ stata Emma Amiconi a spiegare qual è lo scopo del festival e cosa debba intendersi per partecipazione, “parola magica alla quale ormai viene attribuito di tutto. Per noi, però, la partecipazione è qualcosa di specifico: è quel processo per cui i cittadini concorrono attivamente alla definizione delle finalità, degli obiettivi e delle regole di convivenza e democrazia connesse all’interesse generale. Un processo che viene messo in atto attraverso molteplici forme e pratiche collettive, talvolta anche di carattere conflittuale".
Declinare il concetto di partecipazione nell'odierna società del'incertezza, secondo la definizione di Zygmut Bauman. Sarà questo il filo conduttore dei quattro giorni del festival, che, come in passato, proporrà un ricco programma di dibattiti, incontri, laboratori ma anche di momenti di svago e intrattenimento.
Dinanzi all'incertezza, condizione sia psicologica che materiale, siamo portati a reagire, ha osservato la Amiconi, in due modi: rifugiandoci nel sogno di un "soluzionismo" che pretende di avere sempre una risposta rapida e facile per tutto; o sprofondando nell'incubo di una società dove a prendere le decisioni sono solo pochi soggetti e i cittadini sono relegati ai margini.
"Il sogno di una democrazia istantanea" ha affermato la Amiconi "in cui basta una rete telematica per connettere le persone e un clic per prendere decisioni istantanee saltando tutte le mediazioni, gli approfondimenti e le verifiche non ci convince. Così come non ci convince l'idea che si debba tornare al passato, a quando i cittadini delegavano in toto ai partiti la responsabilità di decidere. Ma è illusorio pensare anche che la crisi della democraiza e della politica possano essere risolte mediante la figura del cittadino sorvegliante, ammonitore, controllore. Sono interpetazioni del concetto di partecipazione riduttive, che non esauriscono le responsabilità civiche dei cittadini".
Al tempo stesso, però, osserva la Amiconi, bisogna scansare l'idea secondo cui "la sovranità popolare sia solo una sovranità di facciata perché in realtà il potere sta nelle mani di leader autoritari o di oligarchie sulle quali i cittadini non hanno alcuno controllo. Bisogna evitare entambi questi approcci, mantenendo una visione lucida a analitica della realtà".
Il programma del festival non è ancora definito anche perché a scriverlo insieme agli organizzatori saranno gli stessi cittadini.
Per questo, sul sito del festival, da oggi fino al 25 giugno, sarà aperta una manifestazione di interesse grazie alla quale associazioni, comitati e gruppi civici potranno presentare le loro proposte e le loro idee. Il tema sarà quello delle "piazze della partecipazione". "Non ci sarà alcuna selezione spiegano gli organizzatori "tutte le istanze saranno discusse in incontri pubblici".