Giovedì, 05 Marzo 2020 16:56

Riqualificazione ex San Salvatore, firmato l'atto che sblocca il progetto

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Con una firma apposta davanti al notaio, si è chiusa la procedura con cui l’Università dell’Aquila ha acquistato dalla Asl l’edificio che ospitava, prima del terremoto, la sede dell’Arta (l’Agenzia regionale per la tutela ambientale), lo stabile situato in via Nizza di fronte al dipartimento di Scienze Umane (ex ospedale San Salvatore).

L’atto, frutto di un protocollo di intesa risalente al 2017, è stato stipulato a Palazzo Fibbioni dal rettore Univaq Edoardo Alesse, dal direttore generale dell’Arta Francesco Chiavaroli e dal manager della Asl dell’Aquila Roberto Testa.

Presenti al momento della firma anche il sindaco Pierluigi Biondi e il vice presidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente.

Pur non figurando come soggetti firmatari del rogito, la Regione e soprattutto il Comune hanno avuto un ruolo importante nella definizione e poi nella chiusura dell’accordo, che a un certo punto, come hanno ricordato nel corso della conferenza stampa Biondi e Chiavaroli, sembrava essersi arenato, stretto tra incomprensioni istituzionali e pastoie burocratiche.

L’acquisizione è potuta avvenire grazie a una permuta immobiliare: l’Arta ha ceduto alla Asl l’edificio di via Nizza ricevendo in cambio una delle palazzine del complesso dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, più un conguaglio in denaro di poco più di 100 mila euro (la differenza di valore tra i due immobili). La Asl ha poi venduto all’Università l’ex sede Arta per circa 500 mila euro.

L’edificio, però, non sarà riparato ma sarà abbattuto per fare spazio al Polo universitario del San Salvatore, un progetto di riqualificazione - previsto dal Piano di ricostruzione dei centri storici del Comune dell'Aquila, elaborato sulla base di uno studio di fattibilità redatto dall'Università – che punta, da un lato, al recupero del vecchio nosocomio adiacente al DSU (ad oggi ancora chiuso e inagibile) e, dall’altro, alla creazione di nuovi servizi e nuovi spazi urbani [leggi QUI l'approfondimento].

Il piano, che può contare su un finanziamento complessivo di oltre 50 milioni di euro (fondi Cipe), prevede infatti la realizzazione della nuova casa dello studente Adsu, di una biblioteca universitaria e di una mensa con annesso bar. Il masterplan originario conteneva anche il progetto per la costruzione di una grande sala polifunzionale sotterranea ma sembra che questa parte verrà rivista.

Il soggetto attuatore e la stazione appaltante di tutti gli interventi sarà il Provveditorato alle opere pubbliche, che dovrà occuparsi anche della demolizione del vecchio fabbricato Arta. Al momento, però, non è ancora possibile fare una previsione né sull’inizio né sulla durata dei lavori.

Le tempistiche, invece, dovrebbero essere più celeri per il recupero della palazzina dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio dove sarà ricollocata l’Arta. L’edificio – un immobile a tre piani con corte interna – al momento è inagibile e andrà ristrutturato ma l’Agenzia (la cui sede provvisoria si trova oggi a Bazzano) ha già in cassa un finanziamento da 3,6 milioni di euro. “Contiamo di completare i lavori nel giro di due, massimo tre anni” ha dichiarato Chiavaroli.

Biondi: “Si può ricostruire superando il dogma del com’era dov’era”

"Grazie all'accordo sottoscritto questa mattina in Comune gli uffici dell'Arta saranno delocalizzati all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio. La vecchia sede, a due passi dal Dipartimento di scienze umane, non sarà ricostruita e l'intera area sarà riqualificata nell'ambito di un più ampio progetto promosso dall'Università. Si chiude un percorso iniziato nell'estate 2017, a poche settimane dal nostro insediamento, che ha visto questa amministrazione in prima linea per risolvere un problema - la sede dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente era "scomparsa" nel progetto di restyling di quei luoghi - con cui dimostriamo che è possibile ricostruire superando il dogma del dov'era e com'era. La collaborazione tra istituzioni dello Stato non può che andare a vantaggio dei cittadini e ribadiamo la vocazione "pubblica" di spazi che, altrimenti, avrebbero potuto essere sottratti alla comunità".

Ad affermarlo è il sindaco dell’Aquila Pieruigi Biondi.

Ultima modifica il Venerdì, 06 Marzo 2020 11:51

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