Martedì, 10 Marzo 2020 17:41

Licenziamenti Customer2Care, sindacati chiedono l'intervento delle istituzioni

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Sindacati sul piede di guerra dopo le lettere di licenziamento inviate ai 157 lavoratori del call center Custmer2Care.

Piero Francazio e Marilena Scimia, rispettivamente segretari della Uilcom Uil  della Slc-Cgil L'Aquila, chiedono alla società committenete WindTre di prendere "immediata posizione e attuare tutte le dovute decisioni per risolvere questa disastrosa situazione che sta colpendo il nostro territorio. Solo WindTre - sottolineano i sindacalisti - può cambiare le sorti dei lavoratori aquilani mantenendo l’impegno preso di garantire tutti i livelli occupazionali".

Come anticipato ieri da NewsTown [ qui ], la C2C ha fatto partire le lettere di licenziamento dopo che una preesistente diatriba legale tra le due società aveva causato la rottura delle trattative sindacali [ qui ] per il riassorbimento del personale.

"CcSud e CcNord e C2C litigano e mandano a casa i lavoratori del call center - affermano Scimia e Francazio - Ieri sera sono state anticipate via mail le lettere di licenziamento per i 157 lavoratori di C2C. La diatriba tra i soci ha avuto il sopravvento sulle 157 famiglie aquilane. CcSud e C2C il 24 febraio si erano impegnate davanti alle autorità abruzzesi a trovare migliore soluzione e gestire il passaggio di tutti i lavoratori senza intoppi legali, e in quella sede è stata pattuita la data dello scorso 4 marzo per discutere i termini del passaggio e ratificare l’accordo che avrebbe salvaguardato i 157 posti di lavoro".

"Il tavolo delle trattative - proseguono i sindacalisti - è naufragato perché le aziende di Battipaglia (CcSud e CcNord) sull' accordo chiedevano a C2C “ogni e più ampia manleva” nei loro confronti, ma C2C non ha ritenuto concederla visto che è in corso un’azione legale".

"Il tutto - chiosano i sindacati - si consuma sulle spalle di 157 lavoratori che ora si vedono chiudere le porte in faccia dopo aver lavorato per oltre 3 anni con dignità e rsponsabilità, sempre".

Uil e Cgil rivolgono infine un appello alle istituzioni che lo scorso 6 marzo erano intervenute in difesa dei posti di lavoro. "I lavoratori di C2C - concludonoi sindacalisti - aspettano risposte anche da voi".

Ultima modifica il Martedì, 10 Marzo 2020 18:52

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