C'è "un’oggettiva impossibilità a procedere autonomamente all’approvvigionamento sul mercato dei dispositivi di sicurezza, fatte salve sporadiche, quanto fortuite, forniture".
Così si legge in una nota che la Asl L'Aquila-Avezzano-Sulmona ha diramato a seguito dell'esposto presentato dalla Cgil per denunciare la carenza dei dispositivi di protezione individuale in dotazione al personale medico-sanitario.
La nota completa della Asl
Si è avuto modo di constatare - a mezzo organi di stampa ovvero attraverso missive direttamente pervenute in Azienda - di un'attenzione particolare e legittima in merito alla mancanza di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) ad uso del personale impegnato nell’attuale emergenza sanitaria.
Preliminarmente, è d’uopo rassicurare codesti organi di stampa circa l’impegno quotidianamente profuso, fino ad oggi, dalla scrivente Direzione per fronteggiare la pandemia in atto, salvaguardando la salute degli operatori sanitari impegnati in prima linea in questa eroica attività.
Invero, sin dal mese di gennaio u.s. si è provveduto a porre prontamente in essere tutte le iniziative utili, volte all’acquisizione dei presidi reperibili sul mercato, seguendo le direttive dell’OMS nella distribuzione delle mascherine filtro rispetto alle chirurgiche
Ciò posto, in merito ai DPI e alla circostanza per cui le attuali dotazioni non rispondono appieno alle norme in vigore, deve rammentarsi che, ad oggi, gli approvvigionamenti dei suddetti dispositivi avvengono esclusivamente per il tramite delle Unità Nazionale e Regionale del Dipartimento di Protezione Civile che hanno centralizzato ed uniformato le procedure per le relative forniture.
E’, pertanto, ormai assodata l’oggettiva impossibilità da parte di questa Azienda di procedere autonomamente all’approvvigionamento sul mercato, fatte salve sporadiche, quanto fortuite forniture, poste in essere autonomamente dall’Azienda.
A ciò si aggiunge che parimenti acclarata appare la grave carenza sull’intero territorio nazionale dei suddetti dispositivi, tale da determinare il Governo (con Decreto “Cura Italia”) ad adottare misure straordinarie per l’autorizzazione alla produzione di mascherine chirurgiche, in deroga alle vigenti disposizioni di legge.
Chiarito quanto precede e, dunque, la totale assenza di qualsivoglia forma di responsabilità in capo a questa Azienda per la situazione denunciata, non sembra fuori luogo rammentare che quella che stiamo fronteggiando è un’emergenza sanitaria che interessa tutto il Paese.
Questa dura battaglia si può vincere solo grazie alla collaborazione di tutti: amministratori, enti, istituzioni, società civile, organizzazioni sindacali e operatori dell’informazione, evitando ogni forma di strumentalizzazione, polemica e protagonismo, assumendo un contegno ispirato, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, alla coesione e all’unità.
Ciò detto, per dovere istituzionale e di contestualizzazione di una tematica sempre più all’attenzione sovra regionale, il Direttore Generale, Roberto Testa, “coglie l’occasione, ancora una volta, per ringraziare tutto il personale che, con alto senso di responsabilità e di abnegazione, sta operando nella gestione di questa emergenza nazionale, manifestando ulteriormente quei principi nobili di senso di appartenenza aziendale e di senso civico, superando la ricerca spasmodica di presenzialismi quando di inutili e sterili polemiche, con l’obiettivo comune di una squadra aziendale che rema all’unisono, per fornire una risposta professionale al cittadino-utente che accede alle strutture sanitarie dell’Azienda. La storia insegna che, in occasione di contingenti situazioni emergenziali, l’essere umano oscilla tra atteggiamenti proattivi ovvero regressivi: i primi di impulso e da favorire, i secondi di ostacolo e da bandire”.
Il Direttore generale aggiunge “non posso fare a meno di segnalare le numerose manifestazioni di solidarietà che provengono dal territorio, in forma
di donazioni di materiali, beni di consumo ovvero di donazioni di denaro sul conto corrente attivato dall’Azienda, preannunciate da telefonate nelle quali, oltre ad anticipare la donazione, vengono spese parole non di circostanza, ma di vivo apprezzamento e riconoscenza per l’opera svolta dagli operatori sanitari: anche a tali soggetti-benefattori è indirizzato il ringraziamento dell’Azienda”.
Da ultimo, si rappresenta che in data odierna sono state consegnata all’Azienda dalla Protezione Civile: 200 mascherine FFP2, 80 tute, 1000 calzari, 5000 guanti chirurgici, 100 litri di gel disinfettante, 1000 cuffie e 5000 mascherine a fazzoletto, che fanno seguito a precedenti consegne dei giorni passati di 3800 mascherine FFP2, 60 litri di disinfettante, 35 tute, 156 occhiali protettivi, 750 mascherine chirurgiche, 2500 cuffie e 2500 copri scarpe, oltre a quanto autonomamente acquisito dall’Azienda.