Due ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si torni fino a settembre.
Se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, per la maturità ci sarà una prova nazionale di italiano e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna. Se invece non si tornasse a scuola ci sarà un'unica prova orale anche telematica. Nell'ipotesi in cui non si tornerà in aula entro il 18 maggio niente esame di terza media e solo valutazione dei prof. Infine tutti promossi all'anno successivo.
Il decreto varato dal Consiglio dei ministri conferma il lavoro svolto in queste ultimi giorni dalla stessa ministra Lucia Azzolina e dovrà essere ora recepito da una o più ordinanze per divenire 'operativo'.
Tra le novità principali: le commissioni per i quasi 500 mila maturandi saranno tutte interne; potrà essere modificata la data di inizio delle lezioni per il prossimo anno scolastico, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni; l'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi a questo anno scolastico potranno avvenire nel nell'anno scolastico successivo; potranno essere confermati i libri di testo adottati quest'anno anche per il prossimo, richiesta avanzata dai sindacati della scuola; diventa obbligatoria la didattica a distanza: "il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione". Se non si rientrerà a scuola, anche gli scrutini quest'anno saranno a distanza.
Tra le novità introdotte da decreto, anche il fatto che il Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) debba rendere il proprio parere entro sette giorni dalla richiesta da parte del Ministro dell'Istruzione sui provvedimenti che riguardano la scuola, decorso questo termine, si può prescindere dal parere; slitta l'aggiornamento delle graduatorie istituto 2020.
Inoltre, fermi restando "i limiti e le restrizioni" sullo svolgimento di tutte le prove stabilite dalle procedure concorsuali, durante lo stato di emergenza, il provvedimento approvato prevede che il Ministero dell'istruzione possa bandire i concorsi per l'assunzione di personale docente ed educativo per i quali possegga possiede le necessarie autorizzazioni. E tuttavia, lo svolgimento delle procedure concorsuali per l'accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall'entrata in vigore del decreto.
Per i laureati in legge, il semestre di tirocinio all'interno del quale ricade il periodo di sospensione delle udienze dovuto all'emergenza COVID-19, è da considerarsi svolto anche nel caso in cui il praticante non abbia assistito al numero minimo di udienze.
Via libera, intanto, sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal Ministero dell'Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell'estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.