La denuncia di Gamal Bouchaib, responsabile sociale e immigrazione del circolo aquilano di Sinistra Italiana.
"Il comune dell'Aquila nega la sepoltura rituale ai musulmani", le parole dell'ex consigliere straniero.
Ricorderete che nel 2015 il consiglio comunale dell'Aquila approvò una mozione, presentata dallo stesso Gamal Bouchaib, con la quale si impegnavano il sindaco e la Giunta ad individuare un'area del cimitero cittadino da destinare a defunti di altre fedi; il provvedimento venne votato anche dagli esponenti del centrodestra cittadino, all'epoca sui banchi dell'opposizione, con i consiglieri della Lega che chiesero il provvedimento fosse modificato includendo, appunto, tutte le fedi e non solo quella musulmana, come da richiesta originaria dell'allora consigliere straniero.
D'altra parte, si trattava di percorrere la via dell'integrazione e del rispetto delle diverse culture e tradizioni, considerato pure che la Costituzione italiana sancisce come tutti i cittadini abbiano pari dignità e siano eguali dinanzi alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua e religione. Non solo. I padri costituenti annoverarono, tra i compiti della Repubblica, quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscano il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Insomma, un atto di civiltà che il nostro territorio doveva a chiunque professasse altri religioni; purtroppo, sono passati 5 anni e non si è mai data attuazione alla mozione.
Ed oggi, accade che il ragazzo di origine marocchina scomparso ieri all'Aquila, cresciuto in questa città, dove ha vissuto per oltre 30 anni, non potrà essere tumulato nel cimitero cittadino. "La sua famiglia ha chiesto di tumulare il loro caro nel cimitero cittadino, ma la risposta è stata categorica: 'Non c'è spazio'", spiega Gamal Bouchaib; "quello spazio chiesto e concesso dal consiglio comunale nel 2015 ma mai messo a disposizione dal dirigente del settore. Pensare di riportare in patria il defunto è praticamente impossibile: il costo si aggira sui 9mila euro, pochi se lo possono permettere anche alla luce del grave momento che stiamo vivendo".
Dunque, il ragazzo dovrà essere tumulato ad Avezzano, con i genitori novantenni che per rendergli saluto dovranno affrontare il viaggio dall'Aquila. "Lancio un appello a chi governa la città e anche a chi sta all'opposizione, di dare attuazione a ciò che ha stabilito il consiglio comunale nel 2015 riconoscendo un fazzoletto di terra ai nostri migranti nati e cresciuti all'Aquila", le parole di Gamal Bouchaib che, ci auguriamo, possano trovare una pronta risposta.