Nell'anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, L'Aquila risponde ancora una volta con una grossa presenza nella notte della fiaccolata commemorativa delle 309 vittime.
Migliaia i partecipanti, di tutte le generazioni, che hanno sfilato a partire dalle 22.30 lungo via XX Settembre, tra le più colpite del terremoto, e che porta ancora intatti i segni di quella notte.
La commozione ha toccato i momenti più forti davanti la Casa dello studente e gli altri civici in cui si verificarono decine di morti. E proprio all'altezza di via Campo di Fossa la mamma di Vassilis Koufolias, vittima greca di quel 6 aprile, ha posto la bandiera del Paese ellenico su una ringhiera, dopo aver chiamato più volte il nome del figlio scomparso.
Il corteo è poi arrivato in Piazza Duomo, dove sono stati scandidi i nomi di tutte le vittime, e dove si è svolta una funzione religiosa in attesa dei 309 rintocchi di campane, iniziati alle 3.32, l'orario della scossa.
Presenti al corteo, oltre a tutte le autorità cittadine e al sottosegretario all'economia Giovanni Legnini, anche i familiari delle vittime della strage di Viareggio (sempre del 2009) e di quelli della scuola di San Giuliano di Puglia, crollata in seguito al terremoto del Molise nel 2002.
"E' un fatto che la ricostruzione pesante sia partita e sono sicuro che non si fermerà - ha dichiarato Legnini - gli aquilani oggi sono sicuramente più fiduciosi. La rabbia e la delusione stanno lasciando spazio alla speranza. Ma questa - ha ricordato - è la notte della memoria e del dolore".
Una notte in cui gli aquilani - fiduciosi o meno - hanno dimostrato nuovamente di essere davvero uniti.
Vogliamo ripercorrere i momenti e i volti della fiaccolata attraverso gli scatti di Andrea Mancini