Ci siamo: con la posa della prima pietra, martedì 29 ottobre inizieranno i lavori per la realizzazione del Parco della Memoria a Piazzale Paoli. Per l'occasione, alle ore 11, saranno presenti il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, l'assessore alla Ricostruzione, Vittorio Fabrizi, uno dei progettisti dell'opera, Manfredo Gaeta, e rappresentanti dei familiari delle vittime del sisma.
L'area è già stata cantierizzata da qualche settimana.
La scelta di piazzale Paoli non è stata, ovviamente, casuale: la piazza, infatti, è ricompresa nell'area delimitata da via XX settembre, via Campo di Fossa e via Luigi Sturzo, ovvero le tre strade in cui è stato registrato il più alto numero di decessi la notte del 6 aprile 2009.
Una volta terminato, il parco sarà il primo, vero spazio pubblico dedicato al ricordo delle vittime. In dieci anni, infatti, la città non è stata capace di intitolare a chi dieci anni fa perse la vita nemmeno una strada o una piazza. La realizzazione di un "luogo della memoria" avrebbe dovuto essere un passaggio normale, scontato. Invece, il progetto ha avuto una gestazione lunga e complicata, costellata di polemiche anche sgradevoli.
Il bando per la progettazione pubblicato dal Comune risale addirittura al 2013. A vincere la selezione furono Manfredo Gaeta e Annalisa Di Luzio.
Dal momento dell'aggiudicazione, però, le cose hanno iniziato a complicarsi. Il progetto si è arenato, all'inizio per la mancanza di coperture ecomomiche certe - che poi sono state state trovate: l'opera costerà circa 700mila euro, una parte dei quali (87mila) donati da Eataly -, in un secondo momento per l'opposizione dei residenti di piazzale Paoli, che arrivarono addirittura a promuovere una raccolta firme per chiedere che l'opera si facesse altrove.
Resistenze che sono state superate grazie, sostanzialmente, a una revisione del progetto.
Secondo l’idea iniziale, infatti, il parco avrebbe dovuto svilupparsi su tre livelli: un primo livello situato sullo stesso piano della Villa Comunale; un livello intermedio, che avrebbe dovuto presentare una pavimentazione frammentata e dei ruderi a ricordo; e, infine, un terzo livello, più basso, situato proprio all'altezza del piazzale, dove avrebbero dovute essere realizzate una fontana monumentale, con incisi i nomi delle vittime, e un obelisco alto 16 metri. La bozza originaria prevedeva l'eliminazione della scalinata che da viale Crispi scende fino a piazzale Paoli, risalente agli anni Venti, e l'abbattimento di una quindicina di alberi. Erano proprio questi i particolari sui quali si erano appuntate le critiche dei residenti, che contestavano anche il fatto che, per costruire il memoriale, si sarebbero persi dei parcheggi.
Nella nuova versione "riveduta e corretta", sono stati salvati sia gli alberi che la scalinata – dunque è stato tolto lo sfalsamento su tre livelli - e l’obelisco è stato “accorciato” di qualche metro.
I lavori non dovrebbero andare troppo per le lunghe ma l'inaugurazione slitterà comunque al 2020, fuori tempo massimo, dunque, per rientrare tra le iniziative per il decennale.