Domenica, 03 Maggio 2020 20:20

'Fase 2', cosa si può fare. Abruzzo: "sorveglianza speciale" per chi rientra

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Inizia la così detta 'fase 2', a 100 giorni dai primi contagi accertati in Italia.

Diverse le novità tra le quali, per esempio, la possibilità delle visite ai propri congiunti che vivono nella stessa Regione: per congiunti si intendono i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge). E' comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie.

Riaprono parchi e giardini pubblici, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie ed evitando comunque gli assembramenti (i sindaci potranno decidere di chiudere nuovamente e in via temporanea i parchi, qualora il divieto di assembramento non potesse essere garantito).

Diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (quali mezzi di trasporto pubblico ed esercizi commerciali).

Si può effettuare l'attività motoria e quella sportiva, individualmente, anche distanti da casa. Resta ferma la prescrizione che si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (ed il decreto include in tale ipotesi quella di visita ai congiunti), o per svolgere appunto attività sportiva o motoria all’aperto; oertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati. Ad esempio, è giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana, ovvero per recarsi presso uno qualsiasi degli esercizi commerciali aperti.

Si prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse: tuttavia, una volta che si sia fatto rientro anche provenendo da un’altra Regione non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della Regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento.

Altra importante novità riguarda la possibilità di svolgere celebrazioni funebri, con un numero di partecipanti massimo fissato in 15 persone, indossando le mascherine protettive e possibilmente all’aperto.

Viene consentita la ristorazione da asporto per bar, ristoranti e simili, che si va ad aggiungere all’attività di consegna a domicilio già ammessa.

Ripartono, inoltre, diverse attività produttive e industriali, le attività per il settore manifatturiero e quello edile, insieme a tutte le attività all’ingrosso ad essi correlati, con l’obbligo di rispetto delle regole vigenti in materia di sicurezza: si presume che torneranno a lavoro oltre 4 milioni di italiani. 

Ovviamente, chi ha sintomi legati a sindromi respiratorie e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi dovrà retare a casa.

"Inizia la 'fase due' dell'emergenza, quella della convivenza con il virus. Sarà una nuova pagina che dovremo scrivere tutti insieme, con fiducia e responsabilità", ha scritto ieri su facebook il premier Giuseppe Conte. "Fino ad oggi la maggior parte dei cittadini è stata al riparo nelle proprie case. Da domani oltre 4 milioni di italiani torneranno al lavoro, si sposteranno con i mezzi pubblici, molte aziende e fabbriche si rimetteranno in moto. E saranno ben più numerose le occasioni di un possibile contagio, che potremo scongiurare solo grazie a un senso di responsabilità ancora maggiore", ha aggiunto Conte.

"Come mai prima, il futuro del Paese sarà nelle nostre mani. Serviranno ancora di più collaborazione, senso civico e rispetto delle regole da parte di tutti. Dovremo tenere sempre alta l'asticella dell'attenzione, continuare a mantenere la distanza interpersonale, a indossare la mascherina quando e dove sarà necessario, e a lavarci spesso e con cura le mani. Più saremo scrupolosi nell'osservare le indicazioni di sicurezza e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato in cinquanta giorni". Per Conte "dovremo tutti insieme cambiare marcia al Paese. Con prudenza, decisi e determinati ad andare avanti ma senza rischiare di fermare il motore. Non c'è una ricetta giusta per garantire la ripartenza senza pensare in primo luogo alla salute e alla sicurezza di tutti noi. Sono fiducioso, insieme ce la faremo".

In Abruzzo, le persone che, dal 4 maggio, rienteranno in territorio regionale da altre regioni, saranno sottoposte a un regime di "sorveglianza" speciale: avranno l'obbligo di segnalare la propria presenza alla Regione, dovranno monitorare per 15 giorni la propria temperatura corporea e contattare il Siesp (Servizio di Igiene, Epidemiologia e sanità Pubblica) territorialmente competente nel caso questa salga oltre i 37.5 e dovranno indossare la mascherina anche nelle aree pubbliche e aperte al pubblico.

Lo stabilisce un'ordinanza, la numero 54, firmata dal governatore Marco Marsilio.

Nello stesso provvedimento, scaricabile QUI, si precisa inoltre che per i prossimi 15 giorni tutti gli abruzzesi, residenti e non, saranno obbligati a indossare la mascherina anche negli spazi aperti "laddove non è possibile mantenere le distanze sociale".

Ultima modifica il Lunedì, 04 Maggio 2020 12:35

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