I centri estivi vanno riaperti subito.
A chiederlo è il capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale Paolo Romano.
"La loro riapertura è fondamentale a partire dalle conseguenze che la sospensione dei percorsi educativi e di socialità scolastica può avere sui bambini e ragazzi per finire con le grandi difficoltà delle famiglie, che non possono essere lasciate sole ad affrontare la gestione dei figli. Le linee guida nazionali ci sono e riportano all’interno considerazioni delle regioni, dell’ANCI e dei pediatri. Vale a dire che c’è stata concertazione e che esiste una base solida da cui partire".
Si tratta di attività preferibilmente all’aperto, aerazione costante e sanificazione degli ambienti in caso di soggiorno al chiuso. "Bambini organizzati in piccoli gruppi a seconda delle fasce di età, seguiti sempre dallo stesso o dagli stessi educatori, senza contatti tra gruppi diversi, bambini accolti su più turni, con fasce orarie diversificate in modo da evitare assembramenti", spiega Romano. "E ancora, individuazione di spazi sicuri per le attività, rispetto dove possibile delle distanze, anche come elemento del gioco, modalità e attenzioni specifiche per l’inclusione di bambini e ragazzi con disabilità, massima attenzione ai principi di igiene e pulizia".
Dai primi di giugno sono diverse le regioni che ripartiranno, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte, mentre l’Abruzzo e in particolare il comune dell’Aquila prendono tempo. "A Bignotti, vorrei consigliare di elevarsi ed elevare un assessorato che i tre anni non ha certo brillato per innovazione e programmazione. Continuare a fare comunicazione contro il governo centrale non darà le risposte sperate. Serve un duro lavoro, un rafforzamento politico - amministrativo interno a favore di quei servizi che sono fondamentali per il nostro territorio, soprattutto in periodo Covid. Analogo atteggiamento deve riguardare la spesa delle risorse destinate ai centri estivi: il Comune è in ritardo nei pagamenti del 2019 e fatica ancora a redigere l’avviso per modalità e criteri di assegnazione dei fondi 2020 ai quali si sommeranno le risorse stanziate dal decreto rilancio del governo centrale. Il lavoro della ministra Bonetti infatti ha trovato un ampio spazio nel provvedimento governativo e le va dato il merito di risposte che si attendevano da tempo a favore delle famiglie: gli enti locali avranno 185 milioni per organizzare le attività educative e le famiglie potranno utilizzare i voucher baby-sitter per pagare i centri estivi".
Basta perdere tempo, ribadisce Paolo Romano, "conquistiamolo facendo sopralluoghi con gli operatori nei luoghi in cui i centri estivi svolgeranno le proprie attività. Diamo un esempio concreto di come anche sul nostro territorio si possa ripartire. Meno comunicazione, più lavoro. All’assessore Bignotti, inoltre, vorrei esprimere tutto il mio sdegno per la situazione dei centri diurni. Non può più attendere a fare la liquidazione dei contributi relativi all’annualità 2019 per i centri diurni legati alla disabilità e la predisposizione e approvazione dell’avviso per il 2020; non può più attendere, e lo fa dal 2017, ad approvare il regolamento per la stipula di apposita convenzione così come riportato nel piano sociale d’Ambito. Stessa situazione si registra per l’erogazione degli assegni dell’affido familiare relativo al 2019 e per gli incrementi promessi, ma mai attuati, relativi al 2020. Neanche nei riguardi dei disabili questa amministrazione è in grado di rispettare le procedure. Dare loro quanto è dovuto, dovrebbe essere una battaglia di civiltà e di assoluto buon senso che lui sta dimostrando di non avere".
La replica di Bignotti: "Critiche infondate"
"La realtà che si sta vivendo e i contenuti dall'attuale normativa che regola le aperture dei centri estivi sul territorio nazionale in seguito all'emergenza Covid-19, è del tutto diversa da quanto è apparso oggi su alcuni organi di informazione locale con considerazioni disordinate e scollegate fra loro. Viene infatti sollecitato il Comune dell'Aquila all'immediata apertura dei centri estivi dimenticando però alcuni criteri di carattere generale e sostanziale: innanzitutto un'importante peculiarità prevista nella norma è che i centri estivi possano aprire soltanto a partire dal 15 giugno e non prima, mentre è lapalissiano che i centri estivi da sempre sul territorio sono gestiti ed organizzati da imprese private o da associazioni e non dall'amministrazione comunale".
Così, in una nota, l'assessore alle politiche sociali del Comune dell'Aquila Francesco Bignotti.
"Basterebbe già questo a spiegare l'infondatezza e la disarticolazione di quanto riportato su alcune testate circa i compiti che dovrebbe avere questa amministrazione nella apertura di tali spazi. Non si può inoltre non sottolineare ancora una volta che proprio a causa delle fumose e 'particolari' linee guida emanate dal Governo, di cui fa parte il partito politico di appartenenza di chi oggi critica l'operato di questo assessorato, tutti gli operatori del settore sono in grossa difficoltà nel far ripartire le attività - aggiunge Bignotti - considerando anche che le rette che dovrebbero sostenere gli utenti, proprio per compensare i maggiori oneri da sostenere o i minori introiti dovuti al minor numero di bambini ospitabili, andrebbero ad incrementare notevolmente, ricadendo sulle famiglie stesse".
"Non possiamo neanche dimenticare che ad oggi non si sa cosa sarà delle attività educative dei bambini ricompresi nella fascia di età 0-3 anni, considerando che per ora si è solo delineato un quadro a tinte fosche per i bambini di età superiore ai 3 anni. Si parla anche di risorse stanziate dal Governo, ma sarebbe utile capirne la natura e l'entità, visto che anche qui ad oggi non c'è ancora nessuna evidenza di quante siano le somme destinate al Comune dell'Aquila e le modalità di spesa delle stesse".
"Proprio per questi motivi è importante comunicare con il territorio e con le persone, come si sta facendo da tempo, per capire come stanno realmente le cose, descriverle oggettivamente e capire quante siano le criticità e le difficoltà di un settore che sconta un abbandono considerevole visto che, arrivati ormai a giugno, non si è ancora in grado di dire alle famiglie italiane come e dove andranno a scuola i propri figli nel prossimo anno scolastico. E di certo non per colpa del Comune dell'Aquila".
"Non da ultimo per importanza appaiono anche confuse alcune nozioni circa le attività demandate agli assessori: da quando gli assessori fanno liquidazioni di contributi, predispongono e approvano avvisi o erogano assegni quali contributi? Se si vuole fare sterile ed inutile polemica - conclude Bignotti - si faccia pure, questa amministrazione però ha un modus operandi differente".