Martedì, 26 Maggio 2020 13:41

Movida, Fipe L'Aquila: "Non si punti il dito contro gli esercizi commerciali, serve maggiore responsabilità collettiva"

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Dopo la denuncia fatta dai residenti del centro storico dell'Aquila relativamente alla violazione delle norme anti-contagio e di assembramenti di persone nella notte tra sabato e domenica scorsi, nella zona di via Garibaldi, Fontana Luminosa e Corso, il presidente di Fipe L'Aquila, Daniele Stratta, in una nota, sottolinea come "le problematiche sollevate dai cittadini, per quanto gravi e bisognose di soluzioni immediate" non siano tuttavia "attribuili ai gestori degli esercizi di somministrazione".

"Bisogna in primo luogo rilevare - si legge nella nota - che le concentrazioni di persone si verificano ovunque in città, nei parchi (non a caso i residenti hanno sottolineato il degrado del Parco Unicef di via Strinella), nelle strade, nell’ambito degli spazi condominiali, in prossimità delle attività commerciali di ogni genere sia nelle ore diurne che in quelle notturne e, pertanto, non comprendiamo l’accanimento “terapeutico” nei confronti degli esercizi di somministrazione che, dopo due mesi e mezzo stanno cercando di ripartire, rispettando al meglio le prescrizioni imposte dalla normativa e con notevoli sforzi soprattutto di natura economica, dal momento che l’adozione delle misure di prevenzione del contagio sono totalmente a carico degli imprenditori, i quali tra l’altro, finora, hanno potuto contare solo sulle proprie forze".

"I gestori degli esercizi di somministrazione cercano di sopravvivere nell’osservanza delle regole e tra innumerevoli difficoltà e dovrebbero essere supportati, così come fatto dall’amministrazione comunale con l’adozione di un pacchetto di misure finalizzato al rilancio delle attività produttive del capoluogo (riduzione e rateizzazione Cosap, ecc..) ed a beneficio dell’intera cittadinanza - sottolinea - con un atteggiamento più comprensivo anche da parte  dei proprietari dei locali commerciali, finanche con riduzioni temporanee dei canoni di locazione, in un  momento  come quello attuale, caratterizzato da una emergenza economica senza precedenti".

"I titolari dei pubblici esercizi si impegnano a sensibilizzare gli avventori e ad autofinanziare l’attività di sicurezza per garantire il rispetto del distanziamento sociale tra la clientela, ma per evitare il verificarsi di condotte contrarie alle misure anti-contagio ed alla pubblica sicurezza hanno bisogno di un grande aiuto da parte delle forze dell’ordine per prevenire e contenere i comportamenti irresponsabili attraverso un controllo mirato del territorio e dell’adozione di provvedimenti, non volti a colpire gli esercenti, ma idonei a scongiurare, da parte dei reali responsabili, atti ed episodi pericolosi per la salute pubblica, per cui sarebbe necessaria primariamente una presa di coscienza collettiva soprattutto da parte di chi minimizza il pericolo, per poter tornare al più presto alla normalità della quale avvertiamo disperatamente il bisogno".

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