Non potendo partecipare alla interessante seduta del Consiglio Comunale sulla movida e disagio giovanile, mi sono collegato, via streaming, per ascoltare gli interventi dei consiglieri e dei vari ospiti.
Pensavo di essere tra qualche centinaio di persone che seguivano in diretta i lavori, mi sbagliavo, eravamo in otto. Inoltre in aula, escluso gli ospiti, nessun cittadino, nessun rappresentante di qualche associazione. Già questo, basterebbe per far capire quanta poca attenzione, i cittadini, pongono alle sedute di consiglio, nonostante importanti argomenti all’ordine del giorno.
La discussione odierna, nasce dalla richiesta delle opposizioni (primogenitura del gruppo del Passo Possibile) che riguarda il difficile equilibrio tra gli interessi dei titolari dei locali, quelli dei residenti per un riposo corretto e infine quello delle persone che frequentano e consumano in quei luoghi. Anche oggi, il sindaco dell’Aquila, parteciperà ai lavori nel “prossimo” consiglio, oramai è diventata una costante.
A rappresentare il primo cittadino, senza possibilità di impegnare l’amministrazione, il vice sindaco Raffaele Daniele, sempre più ecumenico nei suoi interventi, attento a non indicare più alcuna data per l’entrata in vigore di qualsiasi provvedimento, considerato che, negli ultimi tempi, non ne indovina più una.
Dopo la bellezza di due commissioni consiliari, con varie audizioni di associazioni che rappresentano gli interessi di coloro che sono coinvolti nella vicenda, dopo che i commissari (maggioranza e opposizione) avevano stilato un documento congiunto, è arrivato il veto di Biondi, che ha preteso e ottenuto, un nuovo documento firmato soltanto dai consiglieri che supportano la sua maggioranza.
Così si è arrivati al consiglio di oggi, con due documenti contrapposti che, più o meno, dicono le stesse cose. Viene da chiedersi, perché è stata ritirata la disponibilità ad una proposta di deliberazione congiunta? Solo per un motivo di lesa maestà? A qualcuno, interessa risolvere i problemi? Oppure è più comodo andare avanti a colpo di ordinanze sindacali?
Eppure spunti di un certo interesse, il consiglio, li ha ricevuti. Gli interventi del segretario nazionale del nuovo sindacato Carabinieri, Roberto Di Stefano, e del presidente dell’ordine degli Psicologi d’Abruzzo, Enrico Perilli, hanno evidenziato che, movida e disagio giovanile, sono due fenomeni, molto complessi, che vanno affrontati in modo separato. Il prof. Perilli, inoltre, ha sottolineato l’aspetto dei così detti “non luoghi”, ovvero la mancanza di strutture che permettano la socializzazione tra i giovani. Hanno precisato che questi tipi di comportamento sono riscontrabili in tutte le società occidentali, e l’utilizzo smodato dei social, acuisce le problematiche di tipo relazionale.
Alla fine, ogni schieramento ha votato il suo ordine del giorno, quello della maggioranza è passato, quello delle opposizioni è stato bocciato.
E' incredibile il contenuto della parte deliberativa dell’ordine del giorno della maggioranza, come se, all’improvviso, si accorgessero che per la movida ed il disagio sociale, questa amministrazione si trovasse all’anno zero e non al sesto esercizio di governo.
Vi state chiedendo perché? Provo a spiegarlo.
La Giunta Comunale viene impegnata, tra l’altro, per:
1) attivare progetti educativi, formativi e sociali sul tema della povertà educativa e del contrasto alle diseguaglianze socio economiche
2) attivare e potenziare i servizi informativi per i giovani con particolare riferimento all’accesso del lavoro
3) attivare misure per la tutela collettiva degli spazi pubblici
4) attivare controlli con il Corpo di Polizia Municipale …..
5) attivare procedure di semplificazioni per la concessione degli spazi e per l’installazione dei c.d. “dehors”
Bisogna ritenere che, se il Consiglio si preoccupa di richiedere l’attivazione di quanto riportato nei punti precedenti , vuol dire che, queste misure, non sono mai state deliberate da questa amministrazione. Come non vi è traccia della redazione del regolamento del Piano Comunale di Classificazione Acustica.
Si può dire che questa maggioranza, in Consiglio, ha fatto valere i numeri, mortificando i colleghi dell’opposizione e le loro richieste, senza pensare che, quanto approvato, è un grave atto di accusa nei confronti di chi guida oggi il comune.