Ha suscitato molte polemiche il taglio di alcuni alberi ad alto fusto su Piazzetta della Genca, all'Aquila, vicino la Fontana Luminosa.
L'abbattimento, chiarisce l'assessore comunale all'Ambiente Fabrizio Taranta, è inserito nel quadro di un progetto di riqualificazione della piazza approvato dalla giunta comunale nel giugno del 2019. Un intervento dal costo totale di 66 mila euro, che ha come obiettivo, come si legge nella relazione allegata alla determina (la 862 del 2020) con cui è stato dato il via libera ai lavori, "il ripristino di minime condizioni di fruibilità dell'area", in condizioni di "notevole degrado sia nell'aspetto che nella funzionalità" a causa della "vetustà dell'arredo e dell'assetto vegetazionale" e dell'"impatto negativo procurato in questi anni dalla ricostruzione privata degli edifici circostanti, oltreché dall'utilizzo di appoggio alle attività di cantiere".
Il progetto prevede la sostituzione degli alberi abbattuti - "non più vitali, compromessi nell'aspetto e nella funzionalità, secchi e deperienti" dice la relazione - con altre piante, la realizzazione di un nuovo prato, l'installazione di una recinzione perimetrale in ferro alta 1 metro e la posa di una nuova pavimentazione nella parte alta della piazzetta, dove si trova la fontanella.
E a proposito di abbattimenti, un altro è avvenuto questa mattina nell'area verde antistante la basilica di S. Bernardino.
"Non stiamo affatto disboscando la città" afferma Taranta "Nel caso di Piazzetta della Genca, si trattava di piante ormai ammalorate e secche, con diverse criticità dovute alla senescenza, che potevano rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità. Il progetto di riqualificazione prevede la piantumazione di altri alberi più adatti a un contesto urbano. Anche nel caso di S. Bernardino, si è trattato di un intervento motivato da ragioni di sicurezza".
E qui la memoria corre all'aprile del 2006, quando un 47enne originario di Valmontone, in gita all'Aquila con una comitiva di sordomuti, morì nel piazzale della stazione schiacciato dal crollo un ippocastano di venti metri. Da un controllo successivo, venne fuori che le radici della pianta erano completamente marce.
"Come assessorato all'Ambiente" spiega Taranta "svolgiamo un monitoraggio continuo dello stato di salute e conservazione del nostro patrimonio arboreo. Non sono interventi indiscriminati ma mirati. Ricordo che dalla festa dell'albero dello scorso anno, all'interno del territorio comunale abbiamo piantato quasi 500 nuovi alberi".
"Comprendo le ragioni di chi ha a cuore il ‘verde’ e anche quelle affettive che possono tenerci legati ad antiche memorie" osserva Taranta "ma credo di poter affermare senza ombra di dubbio che questa amministrazione sta operando da sempre nel massimo rispetto dell’ambiente e con senso di responsabilità nei confronti dei propri cittadini". Detto ciò, per venire ulteriormente incontro a quanti in questi giorni si stanno interrogando sull’utilità delle azioni intraprese, ho personalmente chiesto un ulteriore rilievo tecnico strutturale che possa documentare, in via definitiva, la prova di resistenza quanto meno dell’ippocastano presente, in modo da fugare ogni dubbio ed eventualmente salvarlo dalla rimozione. Ad ogni modo, ci tengo a ribadire che le piante tagliate verranno rimpiazzate da altre tipologie arboree, sicuramente più adatte all’area urbana. Ciò segue l’imponente progetto di forestazione urbana che il settore Ambiente sta portando avanti dallo scorso anno e di cui si è già abbondantemente parlato".
De Santis: "Il progetto andava condiviso"
"Oggi, più di ieri c’è bisogno di più attenzione verso la tutela dell’ambiente e verso la qualità della vita in città, e l’amministrazione comunale farebbe bene a condividere con gli abitanti eventuali interventi di sistemazione delle aree verdi che prevedano il taglio di alberi secolari".
Così, in una nota, il capigruppo Cambiare insieme- Idv Lelio De Santis.
"L’intervento del Comune nella piazzetta della Genca, nei pressi della Fontana luminosa, ha proprio questo limite: si investono 66.300,00 euro per sistemare un’area verde e per sostituire n. 13 piante conifere ammalorate, da bosco e non da giardino, con nuove piante vivaistiche, forse i tigli che già sono presenti nella zona, ma nessuno lo sa e l’assessore al ramo si dimentica di coinvolgere i residenti".
"Non che questo fosse un obbligo, ma un gesto sensibilità verso i cittadini e verso chi ha visto crescere quelle piante e che dovrà convivere e godere il piacere del verde sotto casa! Questo progetto, se condiviso, non avrebbe suscitato le rimostranza dei cittadini, che non vogliono un giardino imbalsamato, ma vivo e curato".
"Alla luce del progetto, invito l’assessore ed i tecnici a salvare, se possibile, le due piante antiche e ripiantare altre piante, più giovani ed idonee al verde urbano, nessuna di meno! Colgo l’occasione per chiedere al sindaco ed all’assessore all’ambiente notizie sul taglio di decine di alberi sulla statale 17, senza autorizzazione comunale, perché la mia denuncia non resti lettera morta".