"Gravi criticità sulle linee commerciali L'Aquila-Roma": è l'oggetto di una comunicazione inviata ieri dalle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, UIL e FAISA CISAl della Unità di produzione TUA dell'Aquila al sottosegretario regionale con delega ai trasporti Umberto D'Annuntiis, al presidente di TUA Gianfranco Giuliante, al direttore generale Maximilian Di Pasquale, al gestore dei trasporti Carola Di Paola e al C.U.P. Massimo Paoli.
I sindacati mettono nero su bianco ciò che accade in quella che, di fatto, è la "divisione commerciale di TUA".
Ebbene, sulla tratta L'Aquila-Roma, ad oggi, "le corse riattivate risultano ancora insufficienti alla richiesta di mobilità che investe la relazione nonostante il calo dell’utenza per effetto sia del periodo estivo che delle misure legate allo stato di emergenza ancor in essere. Vi è inoltre un aspetto ancora oggi del tutto dissimile dal resto del mondo del trasporto persone su gomma - aggiungono le rappresentanze sindacali - dato che gli altri vettori garantiscono all’utenza una capienza di passeggeri che arriva ai 25 per i 12mt ed anche alle 42 unità per i bus bipiano. Ad oggi, al contrario, TUA consente il trasporto su un Magellys 12mt a 12 persone".
A tal proposito, i sindacati richiamano l'Ordinanza Regionale 62 che, nella Sezione 15, comma 7 dell’allegato, chiarisce che 'fermo restando quanto disposto dalla normativa nazionale riguardante il rispetto del distanziamento interpersonale, pari ad 1 metro, a bordo mezzo la capacità massima non deve di norma essere superiore al 40% del totale dei posti a sedere e del 15% dei posti in piedi, ove previsti. I posti in piedi devono essere contrassegnati con segnalazione da disporre sul pavimento'. "Di fatto, vi è ad oggi un carico indicato dall'azienda che si attesta al 20% dei soli posti a sedere, un limite oggettivo che sommato alle corse non riattivate lascia l’utente a terra, costringendo abbonati TUA ad utilizzare altri vettori per rientrare nella città che hanno lasciato al mattino, e aspetto non trascurabile trattandosi di linea non contribuita, demolisce il rapporto costi ricavi, dato molto dibattuto in sede contrattuale ove ci veniva imputato l’elevato costo del lavoro".
Osservazione che per natura - aggiungono le rappresentanze sindacali - "non dovrebbe essere mossa da chi viene spesso etichettato come strumentalizzatore o peggio ancora sciacallo".
I sindacati denunciano, inoltre, il comportamento dell'azienda che, quotidianamente, utilizza mezzi e personale destinato al servizio Tpl per efettuare servizi bis sulle linee commerciali. "Si evidenzia che la disposizione in deposito dedicata al servizio commerciale poteva essere riattivata e utilizzata, o richiamare il personale commerciale in ferie, come evidenziato dalla precedente nota inviata in data 09-05-2020. Non meno anomalo pertanto l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale: di fatto, con la gran parte del personale in CIG, i pochi colleghi in servizio effettuano turni di lavoro che prevedono prestazioni straordinarie che superano le 10ore settimanali".
Per tutto quanto sopra, le scriventi rappresentanze sindacali chiedono alla TUA di:
- Adeguare i limiti di carico all’Ordinanza 62;
- Impiegare il personale della divisione commerciale in misura prioritaria per il servizio in questione;
- Garantire la mobilità all’utenza evitando la migrazione di quella parte di mercato che con l’impegno e la cura degli operatori hanno scelto la TUA come loro vettore fidelizzandosi;
- Mantenere i turni di riserva del tpl attivi a garanzia del servizio cosi come da contratto di servizio.
Dunque, i sindacati mettono in chiaro che se i problemi indicati non verranno risolti "non si può escludere l’attivazione di tutto quanto previsto in materia di diritto sindacale".