Giovedì, 09 Luglio 2020 09:28

Pescara: domiciliari per Cuzzi, Di Carlo e segretario Pd Di Pietrantonio

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Politica pescarese in subbuglio.

Stamane i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 persone, sottoposte alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari.

I soggetti colpiti da misura cautelare sono tre esponenti politici locali, ed in particolare gli ex assessori della passata giunta comunale di centrosinistra Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo e il segretario cittadino del Partito Democratico Moreno Di Pietrantonio, e due imprenditori cittadini, Andrea Cipolla e Cristian Summa.

Parallelamente i finanzieri hanno proceduto al sequestro di beni per circa 15.000 euro ed alla notifica a 5 società della misura interdittiva di contrarre con la P.A. per quattro anni.

Agli indagati sono stati contestati numerosi episodi di corruzione, finanziamento illecito a politici e candidati e turbativa d’asta.

Le indagini hanno preso il via nel 2018, a seguito di alcune segnalazioni giunte alla Guardia di Finanza circa presunte illiceità nell’assegnazione dell’organizzazione dei “grandi eventi”, in particolare concerti musicali che il Comune di Pescara supportava con generosi finanziamenti, attingendo anche a risorse non ancora incassate e drenando somme da capitoli destinati ad altre attività.

Le indagini svolte, durate circa due anni e non ancora concluse, hanno permesso di accertare come tutti i “grandi eventi” assegnati dall’Ente comunale nel quinquennio 2014/2019 erano stati appannaggio di un unico imprenditore, Andrea Cipolla, bypassando ogni procedura di selezione stabilita dalla legge e, in particolare, dal Codice degli Appalti (mancato rispetto del criterio di rotazione degli inviti, affidamento diretto di appalti per importi superiori a € 40.000 senza consultazione di altri operatori) e che anche la scelta di artisti e cantanti (questi ultimi non coinvolti) era di fatto conseguenza di accordi fra l’imprenditore e l’Assessore pro tempore ai grandi eventi, Giacomo Cuzzi.

Nel corso del quinquennio sono stati accertati fatti di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento dell’organizzazione di ben in 22 concerti tenutisi a Pescara per un importo di circa 1,2 milioni di euro. I costi degli eventi, peraltro, venivano gonfiati per permettere all’imprenditore di incassare un sovrapprezzo utile ad accumulare risorse da destinare successivamente alla corruzione ed al finanziamento illecito di spese elettorali. Dalla documentazione sequestrata all’imprenditore Cipolla emergono anche gli importi delle somme consegnate a Cuzzi.

A fronte di tali assegnazioni, l’imprenditore elargiva all'assessore denaro ed altri favori (stampa di manifesti elettorali, organizzazione di eventi politici con spettacolo presso discoteche, utilizzo di autovetture per la campagna elettorale, cene elettorali) in occasione delle campagne elettorali tenutesi nel febbraio 2019 (elezioni regionali) e nel maggio 2019 (elezioni comunali di Pescara). L’assessore, poi, in periodo elettorale, arrivava ad avanzare una richiesta di un centinaio di biglietti per l’accesso ad un evento musicale, per un valore complessivo di qualche migliaio di euro.

Nel corso delle indagini sono emerse anche altre condotte corruttive poste in essere da un altro imprenditore, Cristian Summa, relative all’illecita assegnazione di 200.000 euro circa di fondi comunali riguardanti attività progettuali volte alla promozione turistica della città di Pescara nel periodo natalizio. Anche in questo caso, in occasione delle campagne elettorali, l'imprenditore ha elargito denaro ed altri favori (pagamento delle spese per la stampa di “santini” elettorali e cene) nei confronti dei tre politici coinvolti nell'inchiesta.

Peraltro, è emerso come Di Pietrantonio, in precedenza, si fosse avvalso dell’allora Assessore comunale Di Carlo per operare pressioni al fine di garantire l’assegnazione dei finanziamenti ai progetti presentati da Cristian Summa, il quale avrebbe poi restituito somme ed utilità da destinare alla loro campagna elettorale.

L'indagine ha fatto luce anche su assunzioni clientelari riguardanti un concorso pubblico presso la Asl di Pescara “pilotato” da Moreno Di Pietrantonio, dirigente medico della stessa Asl nonchè segretario cittadino del Pd, per garantire a Simona Di Carlo, già assessore del Comune di Pescara e candidata con lo stesso alle elezioni comunali, il conferimento dell'incarico di collaboratore amministrativo per la durata di tre anni. Nel bando del concorso veniva introdotta la previsione di requisiti caratterizzanti e specifici, posseduti proprio dalla vincitrice del concorso, con la certezza che potesse essere l’unica a detenerli.

Al termine delle indagini sono stati complessivamente segnalati all’Autorità giudiziaria 9 responsabili per i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e finanziamento elettorale illecito a politici e candidati. Sono state inoltre deferite all’Autorità Giudiziaria anche le 5 società coinvolte, riconducibili agli imprenditori indagati, per la responsabilità amministrativa derivante dai reati commessi in loro favore dagli imprenditori indagati.

All’esito delle indagini e su richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, l’ufficio G.I.P. del Tribunale, condividendo gli elementi di prova acquisiti, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 5 soggetti e di misura interdittiva nei confronti delle 5 società coinvolte, che vieta loro di contrattare con la Pubblica Amministrazione per quattro anni. È stato inoltre disposto il sequestro preventivo di beni, per circa € 15.000, limitatamente al frutto del solo reato di corruzione, allo stato accertato.

L’attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Pescara, ha consentito di disvelare un sistema corruttivo economico-politico-affaristico, consolidato da tempo, che ha visto l’asservimento della funzione elettiva e pubblica ad interessi meramente personali, elettorali ed economici, con dispendio di risorse pubbliche e con l’emarginazione di tanti altri imprenditori di settore non asserviti al sodalizio politico affaristico.

Ultima modifica il Venerdì, 10 Luglio 2020 11:56

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