Venerdì, 17 Luglio 2020 10:03

Ponte Belvedere, Romano: "Tre quartieri in ostaggio per la volontà dell'amministrazione di abbatterlo"

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"Questa maggioranza ha deciso di tenere in ostaggio residenti e commercianti di ben tre quartieri cittadini pur di abbattere il ponte Belvedere e trasformarlo, senza avere strumenti nè coraggio, nel segno infrastrutturale del loro passaggio in città. Un segno, ma dovremmo dire un sogno, che negli anni è passato dalla promessa di un progetto di Calatrava, alla definizione di un project financing ancora formalmente aperto, finendo per schiantarsi su uno schizzo progettuale mai acquisito formalmente dall’Ente e che vorrebbe un ponte medievale posticcio nella città di Federico II".

L'affondo, durissimo, è del capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, Paolo Romano. 

"Il tempo nel frattempo continua a scorrere, il risultato da incassare politicamente diventa il solo abbattimento del ponte, i residenti si aggregano in comitati per protestare e chiederne il rafforzamento strutturale, l’Urban Center, incredibilmente interpellato, non trasforma questa occasione in un vero dibattito sulla città e la debolezza politica della giunta spinge il sindaco a evitare decisioni e a riparare dietro l’ennesima perizia tecnica".

Peccato che lo studio di progettazione prescelto non potrà permettersi, con l’importo assegnato, nè nuovi sondaggi strutturali nè nuove prove di carico e solo cosí si potrebbe redigere una nuova vulnerabilità sismica. "Il Comune del resto ne aveva già acquisita una nel 2015 a cura dell’Università dove si dichiarava possibile anche la riparazione del ponte. E allora, direte voi? Allora la nuova relazione tecnica verterà più semplicemente sull’accettazione formale della nuova normativa nazionale emanata nel 2018, anno in cui lo studio Romolini procedeva però tranquillamente con il primo indirizzo dato dalla Giunta Biondi, quello di riparazione del ponte", ribadisce Paolo Romano.

Come mai i tecnici e la politica non si sono accorti due anni fa della modifica normativa? "Vorrei ricordare che successivamente all’opera del legislatore nazionale di febbraio 2018, vi è stata un provvedimento comunale che ha riconosciuto alla società Romolini delle spese complementari per situazioni impreviste che non fanno rifermento alla modifica delle norme di sicurezza".

La verità è una e una soltanto, conclude Romano: "siamo prigionieri di una classe politica che ignora le procedure amministrative e ne è di conseguenza terrorizzata, una classe politica che tiene in ostaggio tutti e ci sopravvive evocando di volta in volta nuove chimere solo per titoloni di giornale".

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