Martedì, 25 Agosto 2020 10:07

Scuole: scontro tra Governo e Regioni sul trasporto pubblico

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E' notizia di ieri: il presidente dell’Anci Abruzzo, il primo cittadino di Teramo Gianguido D’Alberto, d’intesa con gli altri sindaci, ha chiesto formalmente all’assessore regionale con delega all’Istruzione, Pietro Fioretti, di posticipare l’avvio del nuovo anno scolastico alla settimana successiva a quella della tornata elettorale.

Alla base della richiesta, ha spiegato il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, ci sono soprattutto motivi logistici e di contenimento dei costi legati all’allestimento e allo smantellamento dei seggi nonché alla sanificazione dei locali.

Ma ci sono altri nodi da sciogliere.

L'adeguamento degli spazi, innanzitutto, per garantire il dovuto distanziamento sociale; e poi il servizio di refezione, da assicurare con le dovute msiure di sicurezza. Tuttavia, lo scoglio principale attiene al trasporto pubblico: il Comitato tecnico scientifico ha chiarito che su scuolabus e pullman extraurbani non concederà alcuna deroga al metro di distanza, anche con obbligo di mascherina.

Dunque, si sta lavorando sull'utilizzo di separatori sui mezzi; il ministero dei Trasporti ha già predisposto una bozza di circolare; tuttavia, questa soluzione non potrà applicarsi al trasporto urbano (metro e bus). Altra ipotesi è la differenziazione, laddove necessario, degli orari scolastici, sebbene la decisione sarà demandata all'autonomia degli istituti scolastici e alle decisione dei tavoli regionali e provinciali. Le Regioni hanno fatto presente, però, che il solo scaglionamento degli orari, soprattutto per quanto riguarda l'extraurbano, non può essere la soluzione, vista l'impossibilità di adeguare i servizi (sia in termini di mezzi, sia di personale) in così poco tempo. 

"A 20 giorni dalla riapertura delle scuole il Governo è nel caos totale", l'affondo del presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio. "Si assiste, per l’ennesima volta, a uno scaricabarile che dimostra la totale inadeguatezza dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Istruzione e la distanza del Comitato tecnico dalla vita reale delle persone. Dal governo continuano ad arrivare solo regole inapplicabili, come il metro di distanza sui bus, inattuabili, come i distanziatori per la cui omologazione si prevedono almeno tre mesi, e tardive, mancano 20 giorni all’inizio della scuola. Tutto è rimesso all’autonomia degli Istituti Scolastici e ai tavoli regionali e provinciali. Ma non arriva una risorsa né un provvedimento di legge che semplifichi le normative di affidamento del sistema di trasporto aggiuntivo".

Aggiunge Marsilio: "Come sempre il governo scarica le sue inefficienze sulle istituzioni locali lasciando Scuole, Regioni, Province e Comuni senza indirizzi chiari e risorse sufficienti. Come sempre correremo ai ripari con i nostri mezzi assumendoci la responsabilità di mitigare l’ennesimo tragico fallimento a cui questo governo sta mandando incontro il paese con la riapertura delle scuole. Infatti ci siamo già attivati per far partire i servizi aggiuntivi da svolgere attraverso Ncc e bus turistici, nonostante l’inadeguatezza delle risorse messe a disposizione. Sarebbe interessante, nel frattempo, conoscere cosa hanno fatto, oltre a filosofare , gli esperti di TPL che dalla Regione sono fuggiti in Parlamento".

Intanto, il ministero dell'Istruzione ha stilato una sorta di guida per le famiglie. Eccola:

  • Sarà ancora prevista la didattica a distanza? Si tornerà in classe e il servizio scolastico sarà erogato con le lezioni in presenza. La didattica digitale potrà essere utilizzata in modo complementare e integrato solo nella scuola secondaria di secondo grado. Solo in caso di una nuova sospensione delle attività in presenza, dovuta a motivi emergenziali, si renderà necessario il ricorso alla didattica digitale integrata per tutti gli altri gradi di scuola.
  • Le lezioni in aula si svolgeranno con la mascherina? Il Comitato tecnico scientifico per l'emergenza si esprimerà a breve sull'obbligo di utilizzo della mascherina per gli studenti di età superiore a 6 anni. Per chi ha meno di 6 anni è già previsto che non si debba utilizzare.
  • È vero che nelle scuole dell'infanzia non sono previste le mascherine? È vero. Per i bambini sotto i sei anni non è previsto l'uso delle mascherine che invece saranno indossate dal personale non essendo sempre possibile garantire il distanziamento, vista l'età degli alunni e la loro necessità di movimento.
  • Gli alunni con disabilità dovranno indossare la mascherina? Se la disabilità non è compatibile con l'uso continuativo della mascherina non dovranno indossarla. A ogni modo le scuole e le famiglie sono invitate a concordare le soluzioni più idonee a garantire le migliori condizioni di apprendimento.
  • Il personale che interagisce con alunni e alunne diversamente abili deve indossare la mascherina? Per questo personale si potrà prevedere, in aggiunta alla mascherina, l'utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuali per occhi, viso e mucose, tenendo conto della tipologia di disabilità e di ulteriori indicazioni impartite dalla famiglia dell'alunno o dal medico.
  • Se ho la febbre posso andare a scuola? No. I protocolli di sicurezza e le indicazioni del Comitato tecnico scientifico prevedono l'obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali (tipo la tosse).
  • Perché far misurare la temperatura agli alunni a casa e non a scuola? Perché uno studente che ha la febbre non deve salire sull'autobus o stare in fila insieme ad altre centinaia di ragazzi davanti alla scuola. Sarebbe un rischio per l'intera comunità.
  • Se una scuola ha qualche dubbio in merito alle misure di sicurezza da adottare a chi si rivolge? Il ministero ha previsto un help desk, un servizio dedicato per richiedere assistenza e un numero verde 800.90.30.80, attivo dal 24 agosto, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, con funzioni di front office, per raccogliere quesiti e segnalazioni sull'applicazione delle misure di sicurezza e fornire assistenza e supporto operativo anche di carattere amministrativo.
  • Le lezioni dureranno sempre 60 minuti? L'unità oraria può essere flessibile, quindi durare meno di un'ora, per una più efficace organizzazione delle attività didattiche, ma non si perderà neanche un minuto del monte orario previsto.
  • È vero che si entrerà a scuola alle 7? No. A meno che, nel caso dei più piccoli, non sia previsto un servizio di pre-scuola a cui le famiglie decidano di aderire. Nel caso dei più grandi, le scuole organizzeranno gli ingressi per evitare assembramenti, ma sempre tenendo conto delle esigenze delle famiglie e degli studenti.
  • È vero che avete obbligato le scuole a comprare una tipologia specifica di banco? No. Il Comitato tecnico scientifico per l'emergenza ha indicato il banco monoposto come una delle misure utili per consentire il distanziamento tra alunni. Oltre a garantire la sicurezza, l'acquisto dei nuovi banchi permette di rinnovare arredi spesso obsoleti. Per questo lo Stato ha deciso di avviare una gara europea, attraverso il commissario straordinario di governo, per un acquisto massivo di banchi monoposto. Le scuole hanno potuto scegliere fra quelli tradizionali e quelli innovativi attraverso una apposita rilevazione. Nessuna tipologia di banco è stata imposta.
  • Ci saranno insegnanti in più per garantire una ripresa in sicurezza? Sì. Nel Decreto Rilancio sono stati destinati a questo scopo 977 milioni che consentiranno di avere 50mila tra docenti e Ata in più per la ripresa di settembre. Ogni Ufficio scolastico regionale, che rappresenta il ministero sul territorio, avrà un proprio budget da utilizzare per assumere personale e sarà data priorità alle esigenze delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo.
  • È vero che non ci sarà più la mensa? Non è vero. La mensa sarà assicurata con differenti turni tra le classi. Ove i locali mensa non siano presenti o vengano "riconvertiti" in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l'attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l'opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto.
  • Saranno garantiti i servizi di pre e post scuola, laddove esistenti? Sì, questi servizi resteranno, rispettando le indicazioni organizzative generali.
  • Il personale sarà preparato per affrontare sia la quotidianità sia le emergenze? Sì, ciascuna scuola organizzerà la formazione-informazione specifica del personale, ma sono previsti anche momenti di formazione dedicati a genitori e alunni.
  • Verrà misurata la temperatura a tutti? Il Cts non ha reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all'ingresso né per gli alunni, né per il personale, ma non potrà accedere alla scuola chi manifesta sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°C. È importante la responsabilizzazione di tutti per il rispetto delle indicazioni e la tutela della salute collettiva. Ci saranno campagne comunicative in tal senso.
  • Come verranno puliti gli spazi scolastici? In base al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre si dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, predisponendo un cronoprogramma ben definito.
  • Come avverrà la pulizia e l'igienizzazione degli ambienti e delle attrezzature in caso di presenza di persona con sintomi o con confermata positività al virus? I luoghi e le aree potenzialmente contaminati devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni ad azione virucida, garantendo l'adeguata aerazione di tutti i locali, mantenendo costantemente (o il più possibile) aperti gli infissi esterni dei servizi igienici.
  • Esistono alunni "fragili"? Sì. Al rientro dovrà essere presa in considerazione la presenza di soggetti fragili esposti a un rischio potenzialmente maggiore nei confronti dell'infezione da Covid-19. Le specifiche situazioni degli alunni saranno valutate in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra/medico di famiglia, fermo restando l'obbligo per la famiglia stessa di rappresentare tale condizione alla scuola in forma scritta e documentata.
  • Il personale scolastico verrà sottoposto a test sierologico? Il personale docente e non docente può sottoporsi, su base volontaria e gratuitamente, a uno screening (fino a una settimana prima della riapertura).

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Agosto 2020 10:55

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