Giovedì, 15 Ottobre 2020 15:55

Dubbi sulla regolarità delle procedure autorizzative del call center Comdata, i sindacati: "Da tempo chiediamo una soluzione"

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Qualche giorno fa vi abbiamo dato notizia di una interrogazione urgente a firma dei consiglieri Paolo Romano (capogruppo di Italia Viva) e Giustino Masciocco (capogruppo di Articolo 1) sulla regolarità delle procedure autorizzative per l'insediamento produttivo del call center Comdata spa all'Aquila.

Il Comune dell'Aquila, hanno evidenziato i consiglieri d'opposizione sulla base di documenti ufficiali, autorizzò l'insediamento della società nell'area industriale di Pile malgrado l'assenza del necessario provvedimento autorizzativo da parte di Arap, la società regionale che gestisce le Aree industriali; in mancanza del parere favorevole, l'Arap aveva invitato il Suap del Comune dell'Aquila a sospendere l'efficacia del titolo edilizio.

La vicenda ha spinto Romano e Masciocco a chiedere al sindaco e all'assessore competente "chiarimenti urgenti ed esaustivi per quanto riguarda la regolarità della procedura autorizzativa dell’insediamento produttivo"

Oggi, in una nota, i segretari provinciali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil chiariscono che "il problema è noto da tempo e da tempo si sta chiedendo la soluzione all’Azienda".

"Auspichiamo - aggiungono le organizzazione sindacali - che tali comunicazioni a mezzo stampa non siano scaturite da informazioni di personaggi che dietro le quinte, forse, hanno il desiderio di far chiudere la sede aquilana".

La nota completa di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil

Ci preme far riferimento all'articolo uscito in data 12 u.s. in cui si evidenzia un comportamento “malsano” da parte di Comdata perché ha aperto la sede non avendo le opportune documentazioni, da parte dell'ente preposto, per l’insediamento produttivo del Call Center.

Come OO.SS. stiamo vigilando da tempo affinchè la documentazione necessaria venga pretesa dall’Azienda e messa a disposizione dalla stessa che, ricordiamo, ha assunto 540 lavoratori in clausola sociale dell’ex “Consorzio Lavorabile” e dell’ex “Transcom”.

Come OO.SS. stigmatizziamo il comunicato stampa uscito.

Crediamo nella buona fede di chi ha voluto sottolineare a mezzo stampa un problema già noto e che stiamo, da tempo, chiedendo all’Azienda di risolvere, ma nello stesso tempo auspichiamo che tali comunicazioni non siano scaturite da informazioni di personaggi che dietro le quinte, forse, hanno il desiderio di far chiudere la sede aquilana.

Sicuramente la politica insieme alle scriventi OO.SS., se interpellate, avrebbero traguardato l’obiettivo con più incisività e determinazione.

Rimaniamo a disposizione per chiarimenti e azione congiunta.

Con l’occasione comunichiamo che tra due mesi i lavoratori delle ex coop del Consorzio Lavorabile, a suo tempo inquadrati come “bagnini”, passeranno dal 2° livello al 3° automaticamente come previsto dall’accordo del 5 novembre 2019 sottoscritto da SLC – Cgil FISTel Cisl, UILcom -Uil e anche dalla Cisal.

Ultima modifica il Giovedì, 15 Ottobre 2020 16:49

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