Il governo e il ministero della Salute stanno studiando un nuovo Dpcm, che dovrebbe essere votato in giornata o al massimo domani, che prevede nuovi limiti e restrizioni per arginare i numeri del contagio da Covid, da alcuni giorni in crescita esponenziale.
Fra le misure allo studio: coprifuoco dalle 22, come già accade in molti paesi europei, ma anche chiusura di palestre, parrucchieri, barbieri, centri estetici, cinema e teatri. Si riflette anche sulla didattica a distanza alle superiori.
Ricciardi: "Stop mirati nelle regioni con Rt oltre 1"
"Data la situazione molto grave di circolazione del virus, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Sars-Cov2 finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive. Le chiusure, nelle zone dove l'indice di contagio è superiore a 1 (come l'Abruzzo, ma sono solo 3 le Regioni dove è inferiori a 1 ndc), dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali. Mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese. Punto cruciale è la sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico e il loro rafforzamento", dice Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute per l'emergenza Covid e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di medicina della Cattolica di Roma. Dagli ultimi dati contenuti nel report del ministero della salute-Iss, solo due regioni hanno Rt sotto 1.
Difficoltà nei tracciamenti dei contagi
Ricciardi ha anche evidenziato le difficoltà delle Asl nel tracciare i contagi: "Le asl non sono più in grado di tracciare i contagi, quindi la strategia di contenimento del virus non sta funzionando. Questo è dovuto a due fenomeni in atto in molte regioni: il mancato o ritardato rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione (basso numero di medici igienisti a disposizione) e ai migliaia di focolai in atto. La situazione è molto grave, le regioni stanno andando verso la perdita del controllo dei contagi".
Riunione in vista del Comitato tecnico scientifico
"Il Cts non sta facendo alcun pressing sul governo", dice Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico. "Stiamo pensando di convocare una riunione del Cts nelle prossime ore ma nessuno ci ha chiesto nulla - ribadisce - né noi abbiamo chiesto nulla". Nelle scorse ore ambienti vicini al Comitato avevano reso noto che "alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi". Servono provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi che superino l’attuale Dpcm, anche in vista del week end. Obiettivo: evitare un nuovo lockdown. Intanto scattano i primi lockdown locali, si intensificano le zone rosse.