"Nessuna contraddizione, né confusione: tra venerdì pomeriggio e domenica (dunque dopo le mie dichiarazioni e quelle rilasciate sullo stesso argomento e nello stesso giorno dal presidente Marsilio), in Abruzzo sono stati ricoverati complessivamente 66 pazienti con tampone positivo al Covid. E’ stata questa improvvisa e imprevedibile impennata ad aver saturato i posti letto che erano stati riservati all’emergenza, così come riferito dal Presidente ieri sera: questo, però, non significa che nei nostri ospedali non ci sia più posto per accogliere i malati. Sono infatti immediatamente scattati i protocolli di sicurezza per la rimodulazione temporanea dei posti letto in altri reparti della nostra rete, così come avvenuto nella prima fase dell’emergenza".
A puntualizzarlo è l’assessora alla Salute Nicoletta Verì che prova a mettere ordine rispetto ad una comunicazione, in effetti, parsa piuttosto schizofrenica nelle ultime ore.
Giusto venerdì, il governatore Marco Marsilio aveva chiarito che le terapie intensive in Abruzzo non erano affatto al collasso, sottolineando come "i 26 posti occupati (dato di giovedì) rappresentassero una delle più basse incidenze d’Italia, non solo nei numeri assoluti, ma in relazione alla popolazione e al numero dei positivi. Segno che il tracciamento e l’individuazione precoce dei casi, che aiuta a ridurre i casi gravi, ha funzionato molto meglio della media nazionale"; l'indomani, sabato, Marsilio tornava a ribadire che l'Abruzzo stava resistendo alla seconda ondata di contagi "meglio di molte altre regioni".
La stessa assessora alla Salute, venedì sera, aveva dichiarato che non vi erano problemi di tenuta del sistema sanitario.
Ieri sera, invece, ospite di SkyTg24 Marsilio ha disegnato un quadro assai più fosco: "I nostri ospedali hanno saturato la capacità di assorbimento dei malati. I posti nei reparti di Malattie infettive sono finiti, dobbiamo prendere decisioni dolorose e sottrarre spazi di cura ad altre patologie per dedicarli a persone che, altrimenti, come già accade, rimangono sulle ambulanze", le parole di Marsilio che ha definito la situazione "molto critica". In Italia - ha aggiunto Marsilio - "abbiamo tutti difficoltà ad ospedalizzare altri malati. Purtroppo, sono state fatte scelte sbagliate che ci hanno messo in condizione a ottobre di non essere pronti. Abbiamo decine di posti di terapia intensiva e di sub-intensiva, ma per quattro mesi non ci hanno fatto fare i lavori per realizzarli. Quando arriveranno, dopo Natale, sarà tardi e comunque la nostra capacità di resistenza attuale si sta già esaurendo. Stiamo facendo i salti mortali per dimezzare i tempi - ha concluso il governatore - Da maggio si sa che sarebbe arrivata la seconda ondata e che l'autunno sarebbe stato il periodo più delicato. Siamo arrivati a novembre senza le strutture che servivano perché abbiamo perso quattro, cinque mesi a causa della burocrazia. Adesso paghiamo tutto questo".
Stamane è giunta la precisazione di Nicoletta Verì. "L’azione del governo regionale, fin dall’insediamento, è improntata alla massima trasparenza e continueremo a spiegare ogni giorno agli abruzzesi come stanno le cose, senza nascondere nulla. Ai nostri concittadini, però, vorrei ribadire che la Regione è costantemente al lavoro per monitorare la situazione e far fronte all’evoluzione della pandemia, assicurando a tutti le cure necessarie, così come avvenuto finora. Inevitabilmente si sono verificati disagi e disservizi, soprattutto in alcune aree dove in poche ore si sono registrati centinaia di contagi, ma vorrei ricordare a tutti che stiamo affrontando la peggiore emergenza sanitaria degli ultimi 100 anni".
Ma che cosa dicono i numeri?
Stando ai dati forniti dall'Istat e dal Ministero della Salute, rielaborati dal borsista di ricerca Riccardo Persio, il tasso di ricoverati non gravi in Abruzzo si attesta a 29,94 ogni 100mila abitanti, con la Regione che è l'8a più colpita d'Italia; tengono invece le terapie intensive, come scriviamo da giorni, con un tasso di ricoveri di 2.45 ogni 100mila abitanti (l'Abruzzo è tra le 5 regioni meno colpite da ricoveri in terapia intensiva). Va considerato che l'Abruzzo ha una incidenza di attualmente positivi di 507,98 ogni 100mila abitanti (la 12esima in Italia su 21). Il tasso di positività medio, nel periodo di riferimento dal 1° ottobre al 1° novembre, è di 7,40 ogni 100mila abitanti (14esima regione su 21).
Non è una sorpresa dire che la provincia più colpita, nell'ultimo mese, è quella dell'Aquila: al 1° ottobre si contavano 216 casi ogni 100mila abitanti; al 1° novembre siamo arrivati a 1081 (eravamo la 78esima provincia in Italia su 107, oggi siamo la 51esima).