Venerdì, 20 Novembre 2020 11:21

Scuola, 'personale Covid' senza stipendio per un errore del Ministero: a breve dovrebbero partire i pagamenti

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In questi giorni sono giunte in redazione diverse segnalazioni di docenti e personale ATA assunti nelle scuole abruzzesi con il cosiddetto contratto Covid e, ad oggi, ancora senza stipendio dall'inizio dell'anno scolastico.

Purtroppo, il Ministero della Pubblica Istruzione non è nuovo a ritardi in tema di retribuzione, in special modo relativamente ai contratti a tempo determinato.

E' arrivata proprio ieri la nota numero 27647 del Ministero con la conferma del pagamento degli stipendi del personale docente e Ata Covid: i soldi arriveranno a breve. Dal 19 fino al 23 novembre sarà possibile inserire a sistema gli emolumenti degli stipendi spettanti e mercoledì 25 ci sarà l’emissione speciale del sistema NoiPA, quindi, finalmente, entro pochi giorni avverrà il pagamento.

Ma, facendo un passo indietro, abbiamo cercato di capire cosa è successo per questo ulteriore aspetto di difficoltà organizzative relativo alla pandemia.

Lo scorso agosto Lucia Azzolina, Ministra dell'Istruzione, aveva firmato un'ordinanza che stanziava quasi un miliardo di euro per l’assunzione di organico aggiuntivo previsto dal Decreto Rilancio. Questi fondi dovevano essere assegnati per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti sul territorio e per il 50% sulla base delle richieste avanzate dagli Uffici Scolastici Regionali che avevano provveduto a rilevare le esigenze delle scuole. Veniva anche previsto l'accantonamento di una parte di questa importante cifra al fine di pagare gli oneri derivanti dalla sostituzione di personale, problema annoso che la scuola italiana sta affrontando fin da settembre.

Subito c'erano state alcune perplessità, in primis sul fatto che questi nuovi precari della scuola, reclutati dai dirigenti scolastici attraverso lo scorrimento delle Graduatorie d’Istituto, in quanto titolari di “incarichi temporanei” con data di scadenza massima l'ultimo giorno di lezione e clausola di risoluzione per giusta causa, potessero essere licenziati all’occorrenza in caso di nuovo lockdown. Tant'è che la clausola relativa al licenziamento venne ritirata nella versione finale del Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Sono dunque tantissimi, docenti e non, i lavoratori dell'organico Covid che da settembre sono in regolare servizio presso tutti gli ordini di scuole ma al momento senza stipendio in tutto il Paese.

In Abruzzo, lo scorso 20 ottobre una nota della direzione dell'Ufficio Scolastico Regionale intimava alle istituzioni scolastiche della regione di non perfezionare i contratti al personale covid recependo un'indicazione ministeriale dovuta ad un errore di calcolo da parte del ministero stesso. A quel punto, le scuole che avevano già perfezionato tutti i contratti secondo le unità di organico attribuite non hanno avuto grossi problemi, ma altre, che avevano aspettato che si verificasse la necessità di nominare, si sono trovate a non poterlo più fare. Inoltre, la stessa nota impediva la sostituzione del personale assunto con contratto covid. Lo stesso problema si è verificato in altre regioni.

Ma proprio qualche giorno fa, a circa un mese dai primi segnali di allarme dei sindacati, si è tenuto un incontro al Ministero che ha rassicurato le organizzazioni dei lavoratori spiegando come non si trattasse di un problema di risorse ma che c'era stato semplicemente un ritardo nella procedura informatica della quale si occupa il sistema NoiPA al quale era stato inviato un sollecito.

Sembrerebbe dunque che ora la questione, dovuta a ennesimi errori e dietro front in un clima di grande confusione, sia risolta.

Ultima modifica il Venerdì, 20 Novembre 2020 11:27

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