"Sono numeri che vanno al di là delle nostre previsioni".
Così il rettore dell'Università del'Aquila, Edoardo Alesse, commenta i dati forniti dal ministero sull'aumento delle immatricolazioni per il nuovo anno accademico.
Con oltre 3 mila nuovi iscritti, il 16% in più rispetto all'anno scorso, Univaq è l'ateneo abruzzese che ha fatto registrare la performance migliore.
"Ci aspettavamo un incremento delle iscrizioni sulla scia di quello che avevamo avuto anche nel 2019-2020 ma siamo andati meglio delle aspettative" dice Alesse. "Prevediamo che i numeri salgano ancora, perché le immatricolazioni non si sono ancora chiuse. Tanto per fare un esempio, mancano ancora gli iscritti dei corsi per le professioni sanitarie, le cui prove di ingresso non si sono potute svolgere per via della pandemia. Alla fine dovremmo assestarci sulle 4500/5000 immatricolazioni".
Un aspetto positivo di questa crescita, osserva Alesse, è la sua omogenenità: le iscrizioni sono in aumento in tutti i corsi di laurea, "eccezion fatta, ovvaiemente, per quelli a numero chiuso come medicina".
Come si spiega questo risultato? "Penso che sia dovuto a due fattori. Il primo è che siamo vicini agli studenti, facciamo una buona didattica e una buona ricerca, e la visibilità dell'ateneo è aumentata, anche attraverso la cosiddetta terza missione, ovvero le iniziative pubbliche di valorizzazione della didattica e della ricerca. L'altro fattore è che il Covid ha ridotto la migrazione verso atenei più grandi o di maggior prestigio. Questo è un trend che riguarda tutto il Sud. Le immatricolazioni sono avvenute prima di questa seconda ondata, quando L'Aquila era considerata ancora un luogo sicuro. Questo ha sicuramente contribuito. Il nostro obiettivo sarà quello di mantenere gli studenti che magari in condizioni normali non ci avrebbero scelto. Implementeremo l'impegno nella formazione affinché questa quota parte di iscrizioni occasionali possa diventare permanente".
Il miglioramento dell'offerta formativa passerà anche attraverso il recupero di nuovi spazi e nuove sedi. Il Covid ha rallentato alcuni cantieri ma a breve, annuncia Alesse, dovrebbe almeno completarsi la seconda parte del progetto di ristrutturazione di palazzo Camponeschi, che prevede il recupero del giardino interno e delle tre stanze prospicienti la chiesa dei Gesuiti: "I lavori sono già partiti e dovrebbero chiudersi entro sei mesi" afferma Alesse "Tra le stanze c'è anche una vecchia cappella di famiglia con delle stuccature di pregio che saranno restaurate. Diventerà una sala riunioni. Proseguono anche i lavori all'ex convento di Roio e a breve faremo partire anche quelli per la piattaforma vibrante, grazie al finanziamento accordatoci dal ministero. Per quanto riguarda S. Basilio, invece, è quasi ultimato l'intervento in quello che diventerà il centro congressi ma si è verificato un contenzioso con la ditta e stiamo cercando di venirne fuori. Sull'ex ospedale e palazzo Carli, invece, sta lavorando il Provveditorato, che è la nostra stazione appaltante. Speriamo che i tempi siano celeri ma piano piano qualcosa si sta muovendo".