Il Governo ha varato il nuovo decreto legge che dispone le restrizioni nel periodo delle feste natalizie che va dal 24 dicembre al 6 gennaio: fascia rossa per tutta l’Italia nei giorni prefestivi e festivi (dieci giorni in totale: 24, 25, 26, 27, 31 dicembre; 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio); fascia arancione per i giorni feriali (quattro: 28, 29 e 30 dicembre, 4 gennaio).
Il premier Giuseppe Conte ha illustrato il provvedimento nel corso di una conferenza stampa.
Ci saranno alcune significative deroghe, come quella ribattezzata dei “due commensali”: fermo restando il divieto di spostamento tra le Regioni sarà consentito, sia nelle giornate “rosse” che in quelle “arancioni”, a massimo due non conviventi di fare visite nelle abitazioni private nei confini regionali. Dalla deroga non sono conteggiati i minori al di sotto dei 14 anni, i cui spostamenti saranno quindi consentiti. Tuttavia, viene specificato, lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno (tra le 5 e le 22) e verso una sola abitazione. Nel testo non è specificata la necessità che vi sia un grado di parentela, come invece era stato ventilato, per consentire le visite; quindi sarà possibile andare da parenti e amici anche nei giorni rossi.
Nel periodo delle festività si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri. Non ci si potrà però muovere per andare nei Comuni capoluogo, anche se si trovano entro un raggio di 30 chilometri.
Per chi viola i divieti previsti dal nuovo decreto per le vacanze di Natale sono previste sanzioni da 400 a mille euro. Le sanzioni, si legge nella bozza del decreto, sono quelle previste ai sensi dall’articolo 4 del decreto legge del 25 marzo 2020 numero 19 convertito nella legge del 22 maggio 2020 numero 35.
"Il metodo a zone ha funzionato, abbiamo evitato il lockodwn generalizzato. Nei prossimi giorni tutte le regioni potrebbero rientrare nell'area gialla. La situazione però rimane difficile e in tutta Europa. E tra i nostri esperti c'è forte preoccupazione che nel periodo natalizio la curva dei contagi possa subire un'impennata", ha sottolineato Conte. "Abbiamo dovuto rafforzare le misure, è stata una decisione sofferta - ribadisce - Ragioniamo per una zona rossa nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Fino alle 22 sono possibili le funzioni religiose. È possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo".
Ha aggiunto Conte: "L'intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all'interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Rimarranno chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21". Il coprifuoco resterà in vigore alle 22 e massimo due persone non conviventi che si possono aggiungere a tavola.
"Siamo al fianco degli operatori che saranno coinvolti da queste misure", ha proseguito il Presidente del Consiglio. "Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar. Con il nuovo dl ristori di gennaio provvederemo a compensare delle perdite anche gli altri operatori oltre ai ristoranti e bar e creeremo delle misure perequative".
Il ministro della Salute, sulla base dei dati della Cabina di regia, non firmerà nuove ordinanze: la Provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Campania, Toscana e Val d'Aosta passeranno in giallo da domenica per scadenza dell’ordinanza vigente. Al contrario, da domenica l'Abruzzo resterà l'unica regione d'Italia in zona arancione fino al 23 dicembre, poi entrerà direttamente in zona rossa: significa che nella nostra regione bar e ristoranti resteranno chiusi fino al 6 gennaio, senza avere la possibilità di riaprire le porte neanche per qualche giorno.
Marsilio: "Solo deluso"
"Sono deluso. Più volte abbiamo argomentato i nostri dati con il ministero ma ci siamo trovati di fronte questa insistenza a non voler fare i conti con la nostra realtà. Con il cambio di colore avremmo avuto tre giorni di respiro consentendo un minimo di movimento. Siamo tra le cinque migliori regioni d'Italia per l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Regioni che hanno il triplo di occupazione di letti negli ospedali sono gialle o stanno diventando gialle. C'era la possibilità di andare a derogare sulla base dei nostri numeri per uscire dalla zona arancione".
Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.