Il 27 dicembre 2020 resterà una data impressa nella storia: seppure simbolicamente, infatti, i paesi dell'Unione europea hanno avviato la campagna di vaccinazione contro il covid-19.
Una luce in fondo ad un tunnel scurissimo; il primo passo, compiuto, di una battaglia che, però, è ancora lunga, ha tenuto a sottolineare il ministro della Salute Roberto Speranza che ha aggiunto: "le zone rosse serviranno". Serviranno ancora.
Domani è già un altro giorno. Le nuove dosi del vaccino Pfizer-Biontech destinate all’Italia, questa volta una fornitura vera e non soltanto simbolica come quella della giornata inaugurale, saranno nei magazzini belgi della multinazionale statunitense già tra 24 ore. Saranno così pronte per la spedizione e nei giorni subito successivi arriveranno nei poco meno di 300 punti di consegna indicati dalle Regioni. La prima fornitura per l'Italia è da circa 470mila dosi.
Da quel momento, con la popolazione target - medici, infermieri, personale sanitario e ospiti delle rsa - verrà avviata davvero la campagna con l'auspicio dichiarato del Commissario all'emergenza Domenico Arcuri di raggiungere l'immunità di gregge, e cioé l'80% degli italiani vaccinati, entro l'autunno. "Noi facciamo il tifo affinché le aziende che hanno sottoscritto i contratti per le forniture con l'Ue, e quindi con l'Italia, possano essere presto autorizzate all'immissione in commercio del vaccino. Per l'autunno auspichiamo di raggiungere l'immunità di gregge, con l'80% degli italiani vaccinati. E in quel momento che saremo davvero fuori dal tunnel".
La prossima settimana - ha aggiunto Arcuri - cominceremo a vaccinare medici, infermieri, personale sanitario, ospiti nelle rsa. L'obiettivo è che con il vaccino gli ospedali tornino ad essere luoghi sicuri ed anche evitare quei focolai che hanno afflitto le residenze per gli anziani. Ci vorranno mesi, ma ce la faremo. Noi abbiamo il compito di informare gli italiani sull'importanza del vaccino e siamo sicuri che la stragrande maggioranza della popolazione lo capirà. Da oggi - ha proseguito il Commissario - ci saranno 300 presidi ospedalieri su tutto il territorio da dove inizieranno le vaccinazioni per le categorie che conosciamo. Quando partirà la campagna di massa ci saranno 1500 punti dove potersi vaccinare e anche unità mobili per recarsi dalle persone impossibilitate a muoversi".
Come detto, però, ci vorranno mesi per l'immunità di gregge.
Stando agli accordi tra il governo italiano e le aziende produttrici di vaccino, le dosi che arriveranno entro marzo 2021 sono poco più di 10.095 milioni cui dovrebbero aggiungersene altre 22.822 milioni che saranno in Italia entro giugno: parliamo di quelle del vaccino Pfizer-Biontech, approvato dall'Ema il 21 dicembre, e quelle di Moderna che dovrebbero avere il via libera ai primi di gennaio. Entro la fine di giugno, dunque, dovrebbero arrivare in Italia circa 33 milioni di dosi.
Ecco l'elaborazione della fondazione Gimbe
Una copertura più adeguata si otterrebbe solo in caso di rapida conclusione dell'iter di validazione clinica e autorizzatoria del vaccino AstraZeneca che, al momento, così come quello di Johnson & Johnson, è in fase di rolling review (revisione ciclica): EMA valuta i dati man mano che vengono resi disponibili, ma nessuna delle due aziende ha ancora effettuato la submission dei dati completi per l’approvazione condizionata.
Se l'iter non dovesse concludersi in tempi brevi, gli effetti epidemiologici diverrebbero apprezzabili solo nella seconda metà dell'anno 2021.
Intanto, CureVac ha annunciato il 14 dicembre l’arruolamento del primo paziente nello studio di fase 3; Sanofi-GSK, invece, ha comunicato lo slittamento della consegna dosi al 2022.
Ecco il motivo per cui bisognerà tenere duro almeno fino al prossimo autunno per dirsi davvero fuori dal tunnel che, oggi, abbiamo soltanto iniziato ad illuminare.