In arrivo 6,5 milioni di euro per le piccole e medie imprese dell’Aquila e del cratere che, in questi anni, hanno stretto i denti a causa della pandemia.
Lo ha annunciato ieri il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, dando notizia della pubblicazione, in Gazzetta ufficiale, del bando con cui vengono destinate risorse a fondo perduto a favore delle attività produttive ricadenti nei territori della città capoluogo e in quelli colpiti dal sisma 2009. "Si tratta di un importante traguardo, giunto al termine di un costante confronto e dialogo con il Mise che ho sollecitato, in un primo momento, per avere un quadro completo sulle economie a valere sui bandi da loro gestiti, chiedendo e ottenendo, in un secondo momento, con la condivisione dei rappresentanti dei comuni del cratere, che le somme non impiegate in progetti finanziati con il programma ReStart e con la delibera Cipe 135 del 2012 fossero utilizzate per iniziative a sostegno del sistema economico ricadente nelle aree terremotate tredici anni fa", le parole di Biondi.
Le risorse, che saranno erogate in anticipazione e dovranno essere rendicontate entro sei mesi dall’assegnazione, saranno così ripartite: 4,550 milioni per il territorio del comune dell’Aquila (70% della dotazione, per un contributo massimo di ottomila euro) ed i restanti 1,950 milioni per i centri del cratere (30%, con cui sarà possibile accedere a finanziamenti fino a cinquemila euro). "Al bando, che sarà gestito da Invitalia, saranno ammesse imprese del comparto turistico, che operano nel campo artistico, dello sport, dei servizi alla persona e del commercio al dettaglio che hanno sospeso le loro attività a causa del Covid-19", ha chiarito il sindaco dell'Aquila.
"Alle criticità legate alla diffusione del coronavirus, oggi si sono aggiunte quelle di una congiuntura internazionale particolarmente preoccupante e, in prospettiva, molto negativa a causa del conflitto in Ucraina. Lo sblocco di questi fondi, che in passato ha ricevuto l’avallo del Cipe e il parere positivo del Comitato di indirizzo istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri, rappresenta una significativa iniezione di liquidità per quelle piccole e medie imprese che rappresentano l’ossatura del tessuto produttivo delle aree interne", ha tenuto a ribadire il primo cittadino. "Il mio ringraziamento va a quanti hanno lavorato, in silenzio e senza fare proclami, per raggiungere questo obiettivo, dai rappresentanti dei comuni del cratere alla Struttura di missione, dal Mise (e al suo direttore generale Incentivi, Giuseppe Bronzino, che ha seguito la vicenda da vicino e rassicurato le imprese in occasione dell’evento pubblico sul Pnrr promosso dal Comune l’11 marzo scorso cui ha partecipato in qualità di relatore) a Invitalia che hanno condiviso con il Comune dell’Aquila una scelta: quella di contribuire alla tutela e al rafforzamento delle nostre Pmi, che in pochi anni hanno dovuto reagire ad elementi di crisi come terremoto, pandemia e conseguenze di un conflitto bellico che sta generando pesanti ripercussioni in tutto il mondo".
A stretto giro la 'risposta' del consigliere comunale del Pd, Stefano Albano. "Circa dieci giorni fa lanciai l’allarme sui 6,5 milioni di fondi Restart da destinare alle piccole e medie imprese del cratere sismico 2009 e rimasti a giacere nei cassetti per quasi due anni; oggi, fuori tempo massimo e soltanto dopo la mia sollecitazione, il primo cittadino annuncia la pubblicazione del bando. Dimentica però di precisare che il Decreto fu pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2020. Perché il sindaco è rimasto inerte per due anni mentre molte imprese che avrebbero potuto beneficiare delle risorse, nel frattempo, sono state costrette a chiudere?", si chiede Albano.
Che aggiunge: "Si tratta di risorse destinate a rivitalizzare il tessuto produttivo del nostro territorio dopo la crisi pandemica. Oggi, agli effetti negativi del Covid si sono aggiunti quelli della guerra in Ucraina e del caro bollette. Per massimizzare i risultati e i benefici per i destinatari, è fondamentale che le risorse vengano usate bene e nei tempi giusti. A causa dei ritardi dell’amministrazione di destra molte attività si sono ritrovate sole a fronteggiare la crisi, sono state costrette a licenziare e, in alcuni casi, a chiudere. E’ ovvio che un utilizzo rapido di queste economie avrebbe mitigato nell’immediato gli effetti della pandemia. Purtroppo - ribadisce Albano - siamo abituati agli annunci vuoti di questa amministrazione e di quella regionale. E’ già successo con il bando ‘Fare Centro’ rispolverato in piena campagna elettorale dall’assessore regionale Liris dopo anni di immobilismo. Anche in quel caso specificai che le risorse, dati i tempi di programmazione, sarebbero state disponibili soltanto dopo mesi. Ebbene, una missiva indirizzata da Liris agli ordini professionali e alle associazioni di categoria lo scorso 6 maggio e finalizzata a raccogliere proposte per la stesura del bando dimostra che su ‘Fare Centro’ siamo ancora all’anno zero, sia per lo scorrimento della vecchia graduatoria che per quanto riguarda il nuovo bando".
Un’amministrazione non può utilizzare finanziamenti pubblici a fini propagandistici, "è una condotta deprecabile e dannosa" la stoccata di Albano; "sulle tante risorse in arrivo dalla programmazione europea e dal PNRR serve un cambio di rotta, serve progettazione e rapidità d’intervento. Capacità che Biondi e la sua squadra di governo hanno purtroppo dimostrato di non avere".