Domenica, 17 Gennaio 2021 23:54

Covid, in Abruzzo confermata circolazione di due varianti. ll 'caso' Guardiagrele

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Ci sono la variante inglese del Coronavirus e un'altra già nota in Europa all'origine di numerosi contagi accertati in Abruzzo dal dicembre 2020.

L'Istituto Superiore di Sanità, secondo quanto apprende l'ANSA da fonti sanitarie, ha confermato ciò che era già emerso dagli accertamenti del Laboratorio di genetica molecolare dell'Università di Chieti. Il numero complessivo dei casi, però, sarebbe maggiore.

L'Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise (Izsam) ha individuato 51 contagi per la provincia di Chieti riconducibili alla cosiddetta variante inglese. La struttura di Chieti, a fronte di una cinquantina di casi derivanti da sospetta variante, aveva inviato a Roma una decina di campioni rappresentativi del totale, poi confermati dall'Iss. Nel caso dell'Izsam - che, con sede a Teramo, lavora per le Asl di Teramo, dell'Aquila e di Chieti - la procedura è diversa: la struttura, concluso il sequenziamento, si limita a comunicare i risultati alle autorità competenti.

Del totale dei casi individuati, 29 riguardano il solo comune di Guardiagrele, centro del Chietino di novemila abitanti. Ricevuta la comunicazione dallo Zooprofilattico, la Asl di Lanciano Vasto Chieti si è subito attivata intensificando l'attività diagnostica a Guardiagrele dove nei prossimi giorni partirà anche lo screening di massa sulla popolazione. In paese, il primo contagio riconducibile alla variante inglese risale al 18 dicembre 2020, a livello provinciale il primo caso alla cui origine c'è la stessa variante è emerso, come ricostruito, il 10 dicembre.

Sulla materia, la Regione Abruzzo - nei giorni scorsi - ha subito attivato i protocolli previsti a livello governativo, con il recepimento dell'ordinanza di Speranza dello scorso 8 gennaio. Due, in tal senso, i laboratori individuati per sequenziare il virus: quello di Genetica molecolare dell'Università di Chieti e quello dell'Istituto Zooprofilattico d'Abruzzo e Molise. 

Il caso Guardiagrele

La storia di Guardiagrele l’ha raccontata il Washington Post.

Il paese, da fine gennaio, ha visto un incremento di contagi giornaliero di coronavirus preoccupante: 5-10-12-19 casi, numeri elevati per una realtà tanto piccola fino ad arrivare a 113 casi accertati. L’analisi genomica eseguita dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo ha accertato che 29 dei casi registrati sono da far risalire alla variante inglese, conosciuta ufficialmente come B.1.1.7 , ritenuta da esperti in tutto il mondo più contagiosa seppur non più aggressiva.

Forse la maggior contagiosità, forse il fatto che nei paesi più piccoli le relazioni sociali sono più frequenti ha fatto crescere la curva dei contagi.

Il sindaco di Guardiagrele, Donatello di Prinzio, conferma i dati. "Venerdì l’Asl ci ha comunicato ufficialmente la situazione". Il primo caso è stato identificato il 24 dicembre, a ruota ne sono seguiti altri tre dello stesso nucleo familiare: "Si tratta di 4-5 famiglie numerose che si sono trasmesse il virus mutato. Nessuno si è ammalato gravemente, pochi sono stati ricoverati per un breve periodo in ospedale. Quasi tutti sono già rientrati in comunità. Nessuno di questi 29 è stato all’estero nell’ultimo periodo, segno che siamo già almeno al 2-3 passaggio della catena di contagio".

La variante insomma circola, basta cercarla. Ma non tutti i laboratori sono attrezzarti per farlo. La sorveglianza genomica per tracciare i cambiamenti del virus è un’attività complessa e costosa che non viene eseguita in modo costante in Italia, e non solo in Italia. I dati vengono inseriti in una banca dati internazionale, GISAID. "Il tracciamento è un lavoro non banale che non si può fare su tutti i campioni, dipende molto dalla quantità di virus presente - conferma Nicola D’Alterio, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, centro di riferimento genomico in Italia dal 2017 - A Guardiagrele il 10% della popolazione è stata sottoposta a tampone, ed è una percentuale altissima. Oggi possiamo dire che il focolaio è stato bloccato".

Ultima modifica il Lunedì, 18 Gennaio 2021 00:02

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