L'Abruzzo verso la chiusura delle scuole dalle elementari fino alle superiori per l'impennata di contagi: l'indicazione è stata data dalla cabina di regia che si è riunita ieri in serata.
L'ordinanza che dispone la didattica a distanza dalle elementari alle superiori - eccezion fatta per asili nido e materne - dovrebbe essere firmata oggi dal presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio.
Ieri, nel tardo pomeriggio, l'assessore regionale alla istruzione Pietro Quaresimale aveva invece comunicato che si sarebbe confermata la dad al 100% soltanto per le superiori. Alla riunione serale hanno partecipato tra gli altri i sindaci dei comuni capoluoghi di provincia, i presidenti delle provincie, i direttori generali delle asl e l'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì.
Intanto Marsilio, con un'ordinanza, ha revocato la zona rossa nei quattro comuni della provincia dell'Aquila - Campo Di Giove, Cansano, Ortona dei Marsi e Roccacasale - per i quali, il 23 febbraio, erano scattate le misure restrittive.
Abruzzo resta 'bicolore'
Le province di L'Aquila e Teramo restano in zona arancione, le province di Pescara e Chieti in zona rossa.
Lo ha stabilito la cabina di regia nazionale sottolineando come il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute fotografi un quadro delicatissimo per l'Abruzzo: se l'indice Rt scende leggermente, da 1,17 del precedente report all'1,13 dell'attuale, la classificazione complessiva del rischio sale ad "alta".
D'altra parte, ieri si sono registrati 594 nuovi casi: è il dato più alto degli ultimi tre mesi, dopo i 653 contagi di giovedì; si sono contate altre dieci vittime.
Stabili i ricoveri, che passano dai 687 di giovedì ai 688 di ieri. In particolare, 614 pazienti (+5) sono in terapia non intensiva e 74, quattro in meno, al netto di decessi, dimissioni e quattro nuovi ricoveri, sono in terapia intensiva. Il tasso di occupazione dei posti letto continua ad essere al di sopra della soglia di allarme sia per i ricoveri in area medica (42% a fronte del limite del 40%) sia per quelli in terapia intensiva (36% rispetto al limite del 30%). Gli altri 12.043 attualmente positivi (+95) sono in isolamento domiciliare.