Lunedì, 01 Marzo 2021 12:01

Scuole, Pietrucci: "Ordinanza Marsilio penalizza zone con pochi contagi, serve riapertura differenziata"

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L’ordinanza con cui il presidente della Regione Marco Marsilio ha chiuso tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, “comprende indiscriminatamente tutto il territorio regionale, penalizza aree come la provincia dell’Aquila, per esempio, i cui numeri di contagio attualmente non rappresentano lo stesso rischio delle province di Pescara e Chieti”.

Lo scrive, in una lettera inviata allo stesso Marsilio, il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, che chiede una riapertura differenziata degli istituti scolastici.

“Egregio Presidente” si legge nella lettera ancora una volta assistiamo con sgomento alle sue decisioni politiche e amministrative che, dall’inizio della pandemia, non sembrano avere la logica e la chiarezza necessarie per non gettare in confusione i cittadini abruzzesi”.

“Da oggi le scuole, in virtù della sua Ordinanza n. 11 dovranno svolgere attività didattiche a distanza; questa volta però la decisione riguarda le scuole di ogni ordine e grado, con la sola esclusione delle scuole per l’infanzia”.

“La decisione viene presa nonostante i dati confermino che, soprattutto nella fascia più giovane della popolazione, l’indice di contagio sia basso e contenibile, almeno in rapporto ai mesi di ottobre e novembre scorso, periodo in cui, con un livello gravissimo di contagi, lei ha invece mantenuto le scuole aperte con didattica in presenza; e nonostante in quel periodo, avessimo chiesto a più voci e con molta insistenza che venissero chiuse, e io stesso proposi la didattica mista e l’istituzione della “Zona Rossa” per la Provincia dell’Aquila”.

“Con tutta evidenza, il percorso amministrativo illogico e incoerente, crea disagio forte a tutti”.

“Ai bambini in primis, che in quella fascia di età sono i più esposti alla povertà della didattica a distanza e alle difficoltà che essa comporta; ai genitori, costretti al cambio di passo improvviso e necessario per assisterli; a insegnanti, operatori e operatrici della scuola in generale che, in mancanza del coordinamento fra Governo e Regione, in questo caso non hanno coperture sindacali per giustificare assenze dal lavoro”.

“Inoltre, ed è questo l’aspetto più paradossale, in questa fase in cui tutto il territorio nazionale viene sottoposto a misure differenziate per Regioni, Provincie e addirittura per Comuni, la sua ordinanza comprende indiscriminatamente tutto il territorio regionale, penalizzando aree come la provincia dell’Aquila, per esempio, i cui numeri di contagio attualmente non rappresentano lo stesso rischio delle province di Pescara e Chieti”.

“Voglio citare, ad esempio, il caso di Rocca di Mezzo che proprio ieri ha concluso lo screening di massa con zero positivi. E se anche un solo Comune abruzzese dovesse trovarsi in “zona bianca” e consentire a 30 bambini di andare a scuola, sarebbe comunque giusto garantire questa singola opportunità”.

“Né può essere portata a ragione la temuta presenza della “variante inglese” per chiudere indiscriminatamente tutte le scuole dell’intero territorio regionale, e ci pare anche inutile sostenere  - a scuole chiuse - una maggiore velocità attuativa di un Piano vaccinale che non esiste, che fa acqua da tutte le parti, che relega la Regione Abruzzo alla base della classificazione nazionale con una percentuale di vaccinati che rasenta il ridicolo”.

“Ci si concentri piuttosto sui controlli degli assembramenti, sui ristori alle categorie economiche e commerciali più penalizzate, su una gestione oculata delle risorse spese per gli screening di massa da Comuni che, anche con zero contagi, si trovano a dover chiudere ugualmente le scuole. Le scuole della Provincia dell’Aquila vanno riaperte, caro Presidente, e subito, rispettando il differente livello di contagio presente nella Regione”.

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