Domenica, 25 Aprile 2021 01:36

Cdm approva Recovery Plan, via libera da Ue. Superbonus verso proroga

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Il Consiglio dei ministri, slittato a causa dei chiarimenti chiesti da Bruxelles sulle riforme, ha approvato il testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La fumata bianca al termine di una lunga giornata e dopo una telefonata tra Draghi e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Verso la risoluzione anche del nodo Superbonus: Franco si impegna per il rinnovo nella manovra.

I contenuti del Recovery Plan

La bozza del testo consta di più di 300 pagine, nelle quali si descrive l'Italia tra 5 anni, e prevede sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, con 42,5 miliardi; rivoluzione verde e transizione ecologica con 57 miliardi; infrastrutture per la mobilità sostenibile con 25,3 miliardi; istruzione e ricerca con 31,9 miliardi; inclusione e coesione con 19,1 miliardi; salute con 15,6 miliardi. E "comprende un ambizioso progetto di riforme" con "quattro importanti riforme di contesto - p.a, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza". Ci sono poi la "modernizzazione del mercato del lavoro; il rafforzamento della concorrenza nel mercato dei prodotti e dei servizi" e la riforma del fisco, anche in chiave ambientale.

La telefonata con von der Leyen

Il dialogo con Bruxelles è proseguito tutto il giorno. A sbloccare la la situazione è stata una telefonata di Draghi con la presidente della Commissione von der Leyen, alla quale il premier ha dato la sua garanzia del cambio di passo per assicurare la messa a terra degli investimenti e, soprattutto, la realizzazione delle riforme necessarie alla ripresa. In serata fonti europee parlano di "rifiniture" ancora in corso nell'interlocuzione tra Roma e Bruxelles, ma da Palazzo Chigi fanno sapere che il Piano "nel suo complesso è chiuso". Bruxelles aspetta il documento ufficiale entro il 30 aprile e ha chiesto più dettagli sulle riforme per evitare una bocciatura: la task force del ministero dell'Economia che ha gestito la fase di preparazione del piano non ha mai smesso di confrontarsi con i tecnici della Commissione Ue per evitare problemi nella fase successiva, quella in cui prima i commissari e poi l'Ecofin saranno chiamati ad approvare il Pnrr e a garantire, così, il primo anticipo da 24 miliardi entro l'estate.

Superbonus

Il ministro dell'Economia nel corso del Cdm ha individuato nella prossima manovra la 'sede' delle risorse per le coperture del superbonus edilizio fino al 2023 chiesto a gran voce dal M5S e da Forza Italia. "Soddisfazione del M5S per il superbonus edilizio, che avrà copertura fino al 2023" riferiscono fonti pentastellate. "Il Pnrr segna un passaggio storico, senza transazione ecologica e digitale non avremmo mai tutte queste risorse, come spiegato dallo stesso premier nel corso del Cdm".

A chiedere la proroga del superbonus fino al 2023 anche i ministri di Forza Italia che hanno, inoltre, sottolineato l’importanza di implementare i fondi per il piano infanzia e per gli asili nido. Soddisfazione è stata espressa dai ministri azzurri per le molte risorse stanziate per il Sud e per la riforma della Pubblica amministrazione e per il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali nella fase di attuazione del piano. Anche il Pd, si apprende, esprime soddisfazione per la proroga del Superbonus.

La 'norma Letta'

Qualcuno l'ha ribattezzata la 'norma Letta'. Nel testo del Piano, discusso in Cdm, raccontano, ci sarebbe la norma sulla condizionalità per donne e giovani. Tradotto: ciascun progetto del Recovery dovrebbe avere una 'quota' obbligatoria per l’assunzione di donne e giovani. Una ipotesi, affermano fonti Pd, che esprimono soddisfazione per questa decisione, rilanciata oggi dal segretario Enrico Letta, e da altri esponenti Dem sulle quote occupazionali a favore di giovani e donne per tutti i progetti collegati a Next Generation Eu.

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