"Le affermazioni del viceministro delle infrastrutture Morelli, durante la sua visita a L’Aquila del 27 aprile, ci colpiscono come un fulmine a ciel sereno. Il vice Ministro ha affermato che per quanto riguarda la ricostruzione delle scuole, L’Aquila può essere presa come esempio a livello nazionale. Ci piacerebbe molto poter confermare queste parole ed esultare insieme all’ Onorevole Morelli, ma purtroppo siamo costretti a smentire le sue affermazioni".
Ad affermarlo, in una nota, sono Tommaso Cotelessa, Massimo Prosperococco e Silvia Colacicchi del Comitato scuole sicure.
"Sono passati 12 ci anni dal terremoto del 2009, e qui il mondo della scuola paga ancora lo scotto di essere messo al margine. Continuiamo a veder crescere generazioni di studentesse e studenti all’interno di moduli provvisori, oppure in edifici che non danno garanzie di resistere a eventuali sollecitazioni sismiche. In ogni caso, oggi vivono una condizione di precarietà che non meritano, e lo stesso vale per gli insegnanti e per tutta la città".
"Da anni combattiamo per far sì che L’Aquila possa davvero diventare un esempio a livello nazionale. Per questo abbiamo dialogato con molte istituzioni chiedendo che nella fase della sua rinascita la città potesse ottenere nuove scuole belle e sicure. Ad oggi non possiamo ancora dire di avercela fatta".
"Tutte le cariche dello stato, a partire dal Presidente della Repubblica, hanno mostrato solidarietà alle nostre battaglie, fino a riconoscere le attuali carenze della scuola nella nostra città come una assenza dello stato. Per questo, le parole del Vice Ministro Morelli non solo ci sorprendono, ma ci insultano, facendo sembrare vane tutte le nostre battaglie".
"Sappiamo bene che ad oggi le scuole ricostruite nell’intero comune sono solamente due, conosciamo la condizione che vivono gli studenti e gli insegnanti...Non è possibile affermare che la scuola aquilana può essere di esempio per quanto riguarda la ricostruzione, ma diciamo con forza che la scuola aquilana deve essere presa ad esempio malgrado la ricostruzione".
"Perché da anni mentre le istituzioni si arrabattano per cercare di far sembrare la situazione migliore di quella che è, migliaia di insegnanti, studentesse e studenti continuano a fare scuola in condizioni di disagio, precarietà e insicurezza. Che dire! Morelli è decisamente rimandato, speriamo che si applichi altrimenti non possiamo salvarlo dalla bocciatura".