La Corte di Appello L’Aquila ha assolto dalle accuse di concussione e tentata concussione, “perché il fatto non sussiste”, il colonnello dei carabinieri Savino Guarino, ex comandante provinciale dell’Aquila e Massimiliano Cordeschi, ex city manager del Comune aquilano e promotore finanziario.
I giudici di secondo grado hanno riformato la sentenza di primo grado che, tre anni fa, aveva decretato la condanna a sei anni di reclusione per l’ufficiale dei carabinieri e a 5 anni e 8 mesi per l’ex alto dirigente del comune.
I fatti risalgono al 2011 e 2012 e si riferiscono alla ristrutturazione, per un valore di 25mila euro, dell’abitazione di Roma di proprietà del colonnello effettuata dall’imprenditore ed odontoiatra aquilano Gabriele Valentini. “Sono stato sempre sereno e ho sempre creduto nella giustizia avendo lavorato per tanti anni fianco a fianco con i magistrati, di cui molti della Dda, con i quali ho condotto indagini anti-camorra di notevole rilevanza", ha spiegato all’Ansa il colonnello che, dopo i fatti, è stato sospeso dall’Arma ed è ora in aspettativa.
Guarino, dopo l’esito del processo, ha raggiunto il padre a Foggia per condividere con il genitore la gioia per il verdetto di riforma della dura condanna di primo grado.
Secondo quanto si è appreso, Valentini non avrebbe mai denunciato il colonnello con l’indagine che avrebbe preso il via da intercettazioni riguardanti un altro procedimento. Nel corso della sua permanenza all’Aquila, Guarino ha condotto molte indagini importanti. Il colonnello è stato difeso dagli avvocati Antonio Milo e Stefano Rossi mentre Cordeschi da Federica Salemi.
"Con l'ultima assoluzione di oggi - le parole affidate di Cordeschi su facebook - si chiude un incubo di 10 processi, con 4 proscioglimenti e 6 assoluzioni con formula piena. Una vicenda che deve far vergognare più di qualcuno, filti moralisti, cialtroni, nani e ballerine. Senza dimenticare qualche mezzo politicante di provincia che farà elucubrazioni piroettanti sul come sia potuto accadere. Bene: fatevene una ragione".