Polemiche per la chiusura al traffico, dalle 8:30 alle 12:30, del casello autostradale di Assergi e della strada che da Fonte Cerreto porta a Campo Imperatore per il passaggio della gara di ciclismo amatoriale Bike Marathon Gran Sasso.
I gestori di alcune attività ricettive lamentano di aver avuto molte difficoltà nel raggiungere il posto di lavoro e di non essere stati avvisati in tempo, venendo a conoscenza delle modifiche alla circolazione solo tramite social e giornali. Ma soprattutto, sottolineano come l'intero comprensorio sia stato per ore del tutto inaccessibile e irraggiungile anche per avventori, gitanti, escursionisti e turisti.
A essere maggiormente penalizzate sono state soprattutto le attività di Campo Imperatore e Montecristo.
"Era la prima vera domenica di bel tempo in cui si poteva lavorare, il turismo è ripartito, ha ricominciato a esserci un po' di movimento. Invece un intero distretto è stato completamente chiuso al turismo" afferma Daniele Mancini, gestore dell'ostello Lo Zio a Campo Imperatore "Fonte Cerreto è vuota, a Campo Imperatore non c'è nessuno. Il casello autostradale di Assergi è chiuso su entrambi i lati, molti turisti provenienti da fuori non sono potuti uscire dall'autostrada. Noi stessi per raggiungere l'ostello siamo dovuti arrivare a S. Gabriele, uscire dall'autostrada, rientrare, tornare indietro fino all'Aquila Est e da lì salire da Paganica".
Le chiusure erano state comunicate dal comune dell'Aquila venerdì pomeriggio con una nota, diramata anche dai giornali, ma non tutti gli albergatori hanno letto l'avviso in tempo.
"Al di là dei danni che abbiamo subito a livello personale e come attività" sottolinea Mancini "a mio parere è sbagliata l'idea di organizzare un evento sportivo con centinaia di partecipanti e poi chiuedere tutto e non permettere l'accesso ai turisti".
Infuriato anche Riccardo Manzi, gestore del rifugio Montecristo: "Eventi del genere dovrebbero servire a portare indotto e movimento, ma se ci costringono a chiudere ci ammazzano. Io questa mattina avevo 70 prenotazioni, tra colazioni e aperitivi, e le ho perse tutte, perché poi chi veniva da fuori e ha trovato la strada chiusa è andato via. Era la prima domenica di bel tempo in cui potevamo riaprire, dopo tanti mesi di inattività. Se ci avessero avvisato in tempo avremmo potuto suggerire un altro itinerario, concordare un percorso alternativo, invece abbiamo saputo tutto dai social e dai giornali all'ultimo momento".
Meno penalizzate, invece, le attività ricettive di Fonte Cerreto, che hanno ospitato i corridori iscritti alla gara. Ada Fiordigigli, che gestisce l'omonimo albergo, osserva: "Certo, anche noi abbiamo avuto dei disagi perché il ristorante e il bar questa mattina non hanno lavorato. Però queste manifestazioni, a mio parere, vanno viste non solo per l'indotto che portano, perché poi i corridori sono venuti con le famiglie tanto che non tutti hanno trovato posto a Fonte Cerreto e Assergi, ma anche e soprattutto perché rappresentano un vetrina e un veicolo promozionale del territorio".