Mercoledì, 23 Giugno 2021 19:38

Parco nazionale Gran Sasso: un tecnico ministeriale nel Consiglio direttivo

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Vi avevamo raccontato, un mese e mezzo fa, come il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga stesse vivendo una lunghissima, e inspiegabile, fase di impasse. Nulla è cambiato, da allora.

Il problema è che il Consiglio direttivo è formalmente costituito ma non nella sua pienezza, mancando un componente. 

Il motivo è presto detto: l'assise è formata dal Presidente e da otto componenti, nominati con decreto del Ministro dell'Ambiente, sentite le Regioni interessate, scelti tra persone particolarmente qualificate per le attività in materia di conservazione della natura o tra i rappresentanti della Comunità del Parco, secondo le seguenti modalità:

  • quattro, su designazione della Comunità del parco;
  • uno, su designazione delle associazioni di protezione ambientale individuate ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, scelti tra esperti in materia naturalistico-ambientale;
  • uno, su designazione dell'Accademia nazionale dei Lincei, della Società botanica italiana, dell'Unione zoologica italiana, del Consiglio nazionale delle ricerche e delle Università degli studi con sede nelle province nei cui territori ricade il parco;
  • uno, su designazione del Ministro dell'agricoltura e delle foreste;
  • uno, su designazione del Ministro dell'ambiente.

Con Decreto Ministeriale 265 del 15 dicembre scorso, l'allora ministro Sergio Costa ha proceduto alle nomine [qui]: tuttavia, proprio il suo dicastero ha indicato l'architetto aquilano Giovanni Cialone che, purtroppo, se ne era andato qualche mese prima; un riconoscimento importante per l'indimenticato Cialone, ambientalista di lungo corso e persona di straordinarie competenze e qualità e che, tuttavia, è arrivato troppo tardi, per le lungaggini burocratiche sottese a nomine che vanno condivise con le regioni, formalizzate e dunque validate dal Ministero. 

Sta di fatto che il dicastero, evidentemente, non era stato avvertito di ciò che era accaduto nei mesi in cui si attendeva la nomina: ne è venuta fuori una bruttissima figura.

All'indomani della pubblicazione del Decreto ministeriale, tra l'imbarazzo generale, da Roma era arrivata la notizia che il Ministero aveva già individuato e designato il nuovo componente del direttivo, a valle di un accordo politico sui territori.

Sono passati mesi, però, e la nomina è rimasta congelata; dunque, il Consiglio direttivo non è ancora pienamente costituito. E nel frattempo, a Costa è subentrato il prof. Roberto Cingolani.

NewsTown ha contattato telefonicamente l'ufficio stampa del Ministero dell'Ambiente (oggi della Transizione ecologica) che ci ha invitato a inviare le nostre richieste di delucidazioni via mail. Così abbiamo fatto. Dal Dicastero, però, non sono arrivate risposte. Siamo in grado di svelarvi, tuttavia, che Cingolani ha proceduto all'indicazione della dott.ssa Virginia Turianelli, una funzionaria interna del Ministero; una scelta in discontinuità con la nomina del predecessore Costa che aveva preferito affidarsi ad una personalità nota alla comunità del Parco, consapevole dei limiti e delle potenzialità del territorio: il governo Draghi, al contrario, ha deciso di nominare un tecnico ministeriale che sarà di sicuro spessore ma che non è addentro al Parco nazionale del Gran Sasso.

D'altra parte, Turianelli non è ancora in carica considerati i tempi lunghi di nomina: come detto, il suo profilo deve essere vagliato dalle Regioni ricadenti nei confini del Parco, e tra queste dalla Giunta regionale d'Abruzzo.

L'auspicio è che si faccia in fretta; si consideri che il Consiglio direttivo ha funzioni importantissime: elabora lo Statuto dell'Ente Parco e delibera ogni sua revisione; delibera gli atti generali di indirizzo e programmazione, i bilanci annuali, le relative variazioni e assestamenti e il conto consuntivo; delibera la proposta di pianta organica e di ogni sua revisione, i regolamenti interni per il raggiungimento delle finalità dell'Ente Parco. Non solo. Adotta il regolamento del Parco, predispone il Piano per il Parco, esprime parere vincolante sul piano triennale economico e sociale elaborato dalla Comunità del Parco, interviene, qualora lo ritenga necessario od opportuno, nei giudizi riguardanti fatti dolosi o colposi che possano compromettere l'integrità del patrimonio naturale del Parco ed ha facoltà di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per l'annullamento di eventuali provvedimenti lesivi delle finalità istitutive del Parco.

Inoltre, il Consiglio elegge al proprio interno un Vice Presidente e una Giunta esecutiva - l'organismo più snello, che assume le decisioni di gestione contingente - formata da tre componenti, compresi il Presidente e il Vice Presidente. Ora, stando ad un parere del Ministero della Transizione ecologica l'attuale Consiglio, non ancora costituito pienamente, ha potuto esprimere la nomina della Vice Presidente, la sindaca di Carpineto della Nora Donatella Rosini, ma non dei membri della Giunta che risulta, dunque, vacante.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Giugno 2021 22:00

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