Mercoledì, 04 Agosto 2021 11:12

Green Pass: dubbi, preoccupazioni e incognite. Il nodo controlli

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A due giorni dall’entrata in vigore del green pass, sono ancora tanti i dubbi e le perplessità che serpeggiano tra coloro che lavorano nei settori per i quali la misura è obbligatoria. Con qualche eccezione, prevale un certo scetticismo circa l’utilità pratica e l’attuabilità del provvedimento.

Cos'è il green pass

Il pass è un certificato rilasciato dal ministero della Salute che attesta di aver ricevuto uno dei vaccini anti Covid (in caso di una sola somministrazione, viene emesso ugualmente ma ha validità fino alla seconda dose; a quel punto, viene rilasciato un secondo certificato), di aver fatto un tampone molecolare o antigenico con esito negativo nelle ultime 48 ore o di essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi. Servirà dal 6 agosto agli over 12 in zona bianca per l’accesso a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, piscine, palestre, teatri, cinema, concerti. Ma anche per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti (non sarà invece necessario per consumare al bancone e neppure all'aperto). Il green pass, che già è necessario per partecipare a feste di nozze e visitare parenti nelle residenze per anziani, consente anche di entrare nei reparti ospedalieri per far visita ai familiari ricoverati. In caso di violazione della normativa, sono previste sanzioni da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente che dell'utente.

Le reazioni

Il principale nodo da sciogliere è proprio quello dei controlli. Chi dovrà farli? La legge dice che la validità del pass può essere verificata dalle forze dell’ordine e dai pubblici ufficiali ma anche dai gestori dei locali, dagli organizzatori di eventi e dai proprietari o affittuari delle location nelle quali sarà necessario esibirlo. Una responsabilità che molti, però, non vogliono assumersi. "Il mio è un locale di oltre 200 metri quadri, pensato per fare determinati numeri" osserva Gabriele Scimia, titolare del Caffè Cavour "Questo vuol dire che, in una serata tipo, dovrei mettere almeno due persone all’ingresso a controllare certificati e documenti. Come dovrei pagarle? La legge prevede inoltre che il green pass sia obbligatorio solo per chi siede al tavolo, non per chi consuma al bancone, che invece è il luogo in cui si verificano gli assembramenti. E se qualcuno esce dal locale e rientra, cosa dobbiamo fare, chiederglielo di nuovo, mettergli un timbro come si fa nelle discoteche?”.

“Ci sono ancora troppe incognite” osserva Andrea Ventruto, che gestisce due Irish Pub su via Sassa. “Tra l’altro non è chiaro se dovranno avere il certificato solo i clienti o anche i datori di lavoro e i dipendenti. E come comportarsi con il cliente entra per un ordine d’asporto?”.

“In linea di principio posso anche essere d’accordo” commenta Luca Totani, chef e proprietario del ristorante Il Connubio” “ma non è possibile controllare tutti. Sarebbe una spesa in più e la situazione è già molto difficile, stiamo ancora lavorando per ricoprire le perdite subite durante i lockdown”. Prospettive e punti di vista cambiano a seconda delle caratteristiche e delle tipologie dei locali. Chi gestisce posti più piccoli, come Pooyan Madjidi Hamedani, proprietario di “A Sud”, pub con pochi coperti, non vede particolari criticità: “Non penso che mi creerà problemi. Sono favorevole”.

La carta verde sarà obbligatoria anche per andare ad allenarsi in palestra. “Ci atterremo alla normativa ma per noi sarà un danno ulteriore” sottolinea Andrea Balloni, uno dei gestori dello Sporting Center “Già adesso dobbiamo vigilare sulle sanificazioni degli attrezzi e sul rispetto delle distanze di sicurezza, ma così ci chiedono di fare qualcosa che va oggettivamente oltre le nostre responsabilità. E’ anche una misura ingiusta, non si capisce perché nelle palestre sia previsto e per esempio nei supermercati, dove va molta più gente e dove il rischio di contagiarsi comunque c'è lo stesso, no”.

Da venerdì, il green pass sarà necessario anche per poter accedere a spettacoli all'aperto. Il 7 agosto, all’Aquila, nella scalinata di S. Bernardino, è in programma un concerto di Carmen Consoli, che sarà dunque il primo vero banco di prova per testare la nuova misura: “Noi siamo pronti” dice Fabrizio Pezzopane, direttore artistico della società Barattelli, che ha organizzato l’evento “Ci siamo organizzati per verificare sia i documenti in formato digitale che quelli cartacei. Per la nuova stagione, invece, che inizierà a ottobre, vediamo come evolverà la situazione. Certo teatri e sale concerti sono già tra i luoghi più controllati, tra mascherine obbligatorie, posti limitati e prenotazioni”.

“Aspettiamo di saperne di più” osserva Luca Serani, direttore del teatro “Spazio Rimediato “Ci sono ancora aspetti non chiari. Non sappiamo, ad esempio, se dovremo chiedere i pass anche agli attori che verranno a esibirsi da noi o a chi frequenta i nostri corsi”.

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