Nei giorni scorsi, la Giunta comunale ha approvato la variazione al progetto di restyling di Piazza Regina Margherita: rispetto alla grande fontana inizialmente prevista, si prevede la ricollocazione della fontanella storica che verrà, dunque, preservata come chiedeva una petizione pubblica lanciata da Archeoclub e che ha superato le 1000 adesioni.
"Abbiamo recepito le istanze di associazioni e cittadini", ha sottolineato il vice sindaco Raffaele Daniele; in realtà, l'Archeoclub ha tenuto a chiarire che "il 14 aprile scorso, insieme a Italia Nostra Sezione dell'Aquila", è stata inoltrata "una richiesta di incontro, pubblica e ufficiale, indirizzata al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, nello spirito di un primo confronto collaborativo e propositivo sul progetto. Ad oggi, dopo cinque mesi, la nostra richiesta di incontro non ha avuto risposta", viene spiegato.
A mezzo stampa, "l'Amministrazione comunale ha dichiarato che sono stat recepite le istanze di cittadini e associazioni: precisiamo che, in realtà, è stata accolta soltanto la richiesta di conservazione della fontanella storica artistica, e di questo prendiamo atto con favore. Tuttavia, nulla è stato recepito riguardo all'assetto della nuova Piazza che perderà la sua caratteristica di piazza-giardino otto-novecentesca, diventando una piazza in gran parte pavimentata, con la scomparsa della maggior parte dell'area oggi a prato".
Non solo.
"La variante di progetto approvata dalla Giunta comunale prevede un ulteriore aumento della superficie pavimentata - come apprendiamo dalla stampa - e quindi dobbiamo presupporre che vi sarà forse un'ulteriore riduzione dell'area a prato".
Pertanto, aggiunge Archeoclub, "le istanze e i dubbi degli oltre 1100 cittadini firmatari (online più cartaceo) e di tre associazioni civiche, tra cui la nostra, non sono stati complessivamente accolti e non sono stati oggetto di un pubblico confronto". Per questi motivi, la raccolta firme prosegue: "confidiamo sulla collaborazione di chiunque condivida l'appello, affinché questa petizione possa continuare ad avere la più ampia circolazione possibile. Ringraziamo ciascuno dei sostenitori per l'ampia adesione e per l'interesse che stanno manifestando da L'Aquila e da tutta Italia, e anche da fuori Italia".
Ma che cosa chiede l'appello indirizzato all'Amministrazione comunale dell'Aquila e, per conoscenza, alla Soprintendenza per L'Aquila e il Cratere, con la raccolta firme?
La petizione pubblica [puoi leggerla e firmarla ancora qui] chiede, che l'intervento tenga conto di alcuni aspetti fondamentali e consolidati nella natura complessiva della piazza. Come noto, la nostra città si contraddistingue per la presenza di diversi spazi verdi, tra i quali gli storici orti urbani che si sono conservati nel tessuto storico cittadino e le piazze-giardino che ci sono state donate in eredità da interventi ottocenteschi e novecenteschi (dall’Unità d’Italia alla prima metà del XX secolo); oggi, una nuova coscienza e una nuova sensibilità stanno riportando all’attenzione l’importanza di questi 'spazi di respiro' e – più in generale – l’urbanistica contemporanea è sempre più attenta alla conservazione e all’aumento di superfici destinate a verde pubblico. Sotto questo aspetto, il centro storico della nostra città parte in vantaggio.
Per tali ragioni, Archeoclub chiede che l'intervento di riqualificazione di Piazza Regina Margherita "possa essere compatibile con la conservazione dell'aspetto complessivo della Piazza così come è percepita storicamente da noi cittadini". L’appello riguarda alcuni elementi della piazza che "nulla andrebbero a intaccare del progetto di riqualificazione"; si pensa, anzi, che "potrebbero addirittura arricchirlo: la fontanella storica; i due alberi mancanti sul lato di Via dei Sali; il prato".
I firmatari chiedono, in sostanza, oltre alla ricollocazione della fontanella storica:
- che che sul lato di Via dei Sali possano essere ripiantumati i due alberi mancanti, abbattuti più di dieci anni fa e mai ripiantati poiché la zona è stata interessata dai cantieri della ricostruzione post-sisma 2009: essi - spiega Archeoclub - completavano un filare simmetrico a quello dei tre alberi che si trovano dal lato opposto rispetto a via dei Sali. Questi due filari – di tre alberi ciascuno – avevano l’evidente funzione di inquadrare la fontana monumentale del Nettuno, 'guidando' lo sguardo dei passanti;
- infine, che si possa conservare la maggior parte dell'area a prato già esistente, fatta eccezione ovviamente per il 'corridoio' centrale previsto per l'apertura tra il Corso e la Fontana del Nettuno. Oltre ai motivi storici e ambientali accennati, infatti, si può osservare anche che il verde del prato - insieme agli alberi - valorizza ulteriormente la facciata monumentale, per 'contrasto di colori' tra il prato e le pietre che la compongono".