Mercoledì, 13 Ottobre 2021 19:59

Atti intimidatori contro l’avvocata Giannangeli, il Centro Antiviolenza dell’Aquila ammesso come parte civile al processo

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Nel processo per stalking che vede coinvolta l’avvocata Simona Giannangeli come parte offesa, il Centro Antiviolenza dell’Aquila è stato ammesso come parte civile. A darne notizia è l’avvocata del foro dell’Aquila Fiorella Fischione.

“Ho avanzato richiesta di costituzione di parte civile per il Centro Antiviolenza in quanto la lesione dei diritti di Simona Giannangeli coincide con la lesione di diritti delle donne la cui tutela è lo scopo prioritario del Centro - afferma l’avvocata Fischione -Il Giudice nonostante l’opposizione della difesa ha accolto la richiesta affermando il pieno diritto del Centro Antiviolenza a stare in giudizio. E’ un grande risultato ed è un monito perché questo gesto e l’ammissione del Centro Antiviolenza quale parte civile dice che i Cnetri Antiviolenza sono sempre e concretamente al fianco delle donne. Sono stati riconosciuti tutti i diritti per i quali il centro, che svolge da anni attività capillare sul territorio, si è sempre battuto”.

L’avvocata Simona Giannangeli, ex presidente dell’associazione Donatella Tellini - Centro Antiviolenza dell'Aquila e legale dello stesso Centro, da anni è bersaglio di atti intimidatori per il suo impegno e la sua attività a difesa delle donne e dei loro diritti . L’ultima intimidazione risale a dicembre 2020, quando l’avvocata trovò la sua auto con una gomma squarciata. Nel mese di gennaio 2019 era accaduto due volte e su due gomme. 

“Sono stata colpita in più di un’occasione - afferma Giannangeli - proprio perché difendo una donna vittima di violenza. L’ammissione del Centro Antiviolenza dell'Aquila quale parte civile al processo che mi vede come parte offesa significa riconoscere la lotta e diritti di tutte le donne che combattono contro la violenza maschile e contro chi vorrebbe metterci a tacere”.

Ultima modifica il Lunedì, 18 Ottobre 2021 12:59

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