Venerdì, 05 Novembre 2021 09:17

Coronavirus Abruzzo, Marsilio smentisce ritorno in zona gialla

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“Sta circolando nelle ultime ore la voce che la nostra regione sia rientrata in zona gialla a causa del numero dei contagi in salita. Si tratta di una notizia non vera, che si è diffusa per una cattiva interpretazione dei dati del Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie che ogni 15 giorni diffonde la mappa aggiornata sul rischio nelle varie regioni degli Stati Europei. Quest’ultimo, nel suo monitoraggio, ha parlato di “dati da zona gialla”, ma si tratta di una classificazione che non ha nulla a che vedere con quella che stabilisce le restrizioni che ormai conosciamo bene. Quindi, è vero che l’attenzione deve rimanere alta perché il virus c’è ancora e sta circolando, ma l’Abruzzo non è assolutamente entrato in zona gialla”.

Lo afferma il presidente della Regione Marco Marsilio in un post su Facebook.

L’equivoco di un imminente ritorno della nostra regione in zona gialla, come sottolinea Marsilio, è nato dopo la pubblicazione della mappa dell’Ecdc sul rischio Covid nei paesi europei, che ha visto l’Abruzzo passare dalla zona a bassa incidenza (contrassegnata in verde) a quella di maggiore incidenza del contagio (zona gialla).

La classificazione europea delle zone a maggiore o minore pericolo di diffusione del coronavirus (fatta considerando l'incidenza dei casi positivi degli ultimi 14 giorni ogni 100mila abitanti, combinata con il tasso di positivi sui test effettuati) non corrisponde a quella italiana che invece avviene attraverso Decreti legge o Ordinanze del Ministro della Salute, in base ai dati e alle indicazioni della Cabina di regia.

In Italia regioni e Province autonome sono classificate in quattro aree - rossa, arancione, gialla e bianca - che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio e per le quali sono previste specifiche misure restrittive.

Secondo i parametri individuati dalla cabina di regia, si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti, per restare in zona bianca, è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri vengono superati si passa in zona gialla. Si “retrocede” in zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle terapie intensive non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Se i due parametri sono superati scatta l’arancione, mentre per la zona rossa è necessario che l’incidenza settimanale dei contagi sia pari o superiore a 150 casi ogni 100mila, che il tasso di occupazione dei posti letti in area medica sia superiore al 40% e quello in terapia intensiva sia maggiore del 30%.

Secondo l’aggiornamento del Ministero della Salute al 2 novembre, tutte le regioni italiane restano in zona bianca.

L'Abruzzo, al momento, in base ai dati contenuti nel bollettino di ieri, ha un'incidenza che sfiora quota 50, ma presenta una situazione non preoccupante sul fronte ricoveri: 3% per le terapie intensive e 5% per l'area medica, valori lontani dalle soglie da zona gialla.

Ultima modifica il Venerdì, 05 Novembre 2021 15:25

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