Come annunciato ieri, si è riunita nel pomeriggio l'Unità di crisi di Regione Abruzzo per affrontare l'emergenza covid.
"La situazione è sotto controllo", ha rassicurato il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio; "fino a Natale, l'Abruzzo non dovrebbe rischiare cambiamenti di colori o particolari restrizioni".
Tuttavia, bisogna tenere alta l'attenzione: "Nell'ultima settimana, c'è stato un incremento dei contagi pari al 25% nella fascia d'età sotto i 13 anni, cioé quella non vaccinata. Quella fino ai 19 ha visto un incremento del 7%; i ragazzi non finiscono in ospedale, rischiano però di finirci i più anziani. Abbiamo dato indicazione di intensificare il tracciamento anche perché molti di quelli che finiscono in reparto scoprono di essere positivi solo dopo essere andati in ospedale per altre ragioni".
E sulle scuole, Marsilio ha assicurato: "Lavoreremo per intensificare controlli e screening".
L'intervista a Marsilio
Intanto, ci si prepara alla terza dose di vaccino anche per i quarantenni e i cinquantenni: potranno farlo da lunedì, ma solo se hanno ricevuto la seconda da almeno sei mesi.
L'assessora alla salute Nicoletta Verì ha confermato che l'Abruzzo ha deciso di adeguarsi all'indicazione del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo: "sarà facile prenotarsi", ha assicurato Verì.
Sono 316mila le persone interessate: si tratta di 150mila quarantenni e 176mila cinquantenni, al netto di quelli che fanno parte delle categorie dei fragili e del personale sanitario e socio-sanitario che hanno già potuto ricevere la terza dose.
D'altra parte, l'autorizzazione al richiamo extra per loro è assolutamente tempestiva: il picco di seconde dosi per gli abruzzesi tra i 40 e i 49 anni c'è stato infatti il 30 maggio scorso (quando l'hanno ricevuta in 2.840 in un giorno), mentre per quelli della fascia tra 50 e 59 anni c'è stato il 7 giugno (4.057 in 24 ore), quindi la soglia dei sei mesi è vicina per una fetta importante della popolazione di entrambe le categorie.
Saranno le singole Asl abruzzesi a decidere se aprire nuovi hub per fronteggiare la nuova campagna di vaccinazione di massa che sta prendendo forma nelle ultime settimane. Al momento ce ne sono una trentina in funzione sul territorio: la direttiva regionale è quella di puntare il più possibile sulle farmacie e, soprattutto, sui medici di famiglia, anche in forma associata fra loro. Non è previsto, del resto, un assalto improvviso degli abruzzesi nei centri vaccinali, ma un accesso progressivo, visto che la terza dose la si può ricevere solo allo scadere dei sei mesi dalla seconda.