“Non avevamo alternative con questo governo se non lo sciopero”.
Ad annunciare la prima mobilitazione del comporta scuola in epoca Draghi sono stati i segretari nazionali di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda. Il 10 dicembre scenderanno in piazza i docenti e il personale Ata di tutt’Italia “contro un governo che ha scelto di disinvestire sulla scuola pubblica”.
A defilarsi, tra i confederali, sarà solo la Cisl Scuola che, spiega la segretaria Lena Gissi, “ha gli stessi obiettivi ma metodi e strategie diverse”.
Al centro della protesta la Legge di Bilancio dove – a detta delle organizzazioni che faranno sciopero – non ci sono risorse a sufficienza per i lavoratori del comparto dell’istruzione.
Stamane si è svolta, in video conferenza, un’assemblea sindacale convocata dalle segreterie sindacali della provincia dell'Aquila; si è così inteso informare il personale della scuola relativamente alle principali ragioni che hanno portato i sindacati nazionali alla proclamazione dello sciopero per l’intera giornata del 10 dicembre.
Si sono affrontati tutti i temi messi in campo dallo stato di mobilitazione: dalle irrisorie risorse economiche previste nella Legge di Bilancio per il rinnovo contrattuale alla mancata proroga dei contratti COVID per il personale ATA che scadono il 30 Dicembre; dalla mancata stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici precarie ai rischi dell’autonomia differenziata che sta passando silenziosamente; dall’ideologia neoliberista sottesa nelle affermazioni relative alla professionalità del personale scolastico; dal peso di una eccessiva burocratizzazione al continuum dell’attuale governo con una politica che, da almeno due decenni, taglia risorse perché continua a pensare alla scuola pubblica come ad un peso per l’economia italiana piuttosto che valorizzarne l’importanza e la sua centralità nel sistema Paese. Condizione, quest’ultima, ampiamente dimostrata nei due anni drammatici dall’inizio della pandemia.
"L’assemblea ha visto la partecipazione di quasi seicento lavoratori e lavoratrici, docenti e ATA, precari e di ruolo - viene spiegato in una nota - che hanno dibattuto con serenità, in maniera propositiva ed hanno ritenuto valide le ragioni dello sciopero. Dall’assemblea è uscita l’esigenza di rendere maggiormente visibile all’interno degli istituti scolastici i contenuti e le proposte dell’assemblea che si è salutata con l’impegno di produrre un documento da far circolare per invitare tutti e tutte le lavoratrici della scuola a scioperare il 10 Dicembre".
Segretarie e segretari di Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno ribadito nei loro interventi l’importanza che si torni a quella sensibilità rivendicativa dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola che anni di politiche aziendalistiche hanno spento, al fine di contrastare disegni ed incursioni legislative che, normando argomenti di natura contrattuale, tendono a superare la contrattazione e distruggere quanto resta di democrazia all’interno degli istituti scolastici.
"L’assemblea di oggi, 29 Novembre 2021, ha dimostrato che la misura è colma e che il personale scolastico tutto ed unito ritiene che la politica debba cambiare rotta e debba riconoscere alla scuola della pandemia quel ruolo centrale giocato attraverso la coesione professionale e un alto senso civico che hanno permesso la tenuta del Paese in uno dei suoi momenti più bui".