Sfidando le avverse condizioni meteorologiche, gli operai dell'Enel sono riusciti a riparare il guasto elettrico che ha lasciato al buio il comprensorio del Gran Sasso ripristinando la continuità del cavo spezzato.
A darne notizia è il blog Assergi Racconta che ha seguito, passo passo, i lavori protrattisi fino a notte.
Sebbene la funivia sia ancora senza energia elettrica e resti chiusa al pubblico, si spera che nel corso della giornata il problema possa essere risolto.
Si è trattata dell'ennesimo black out sul Gran Sasso; stavolta, a causarlo non è stata una slavina bensì la così detta galeverna, fenomeno meteorologico conosciuto a Campo Imperatore: di fatto, il brusco abbassamento delle temperature, seguito al vento umido dei giorni scorsi, ha determinato la formazione di strati di ghiaccio che hanno sovraccaricato la linea elettrica aerea determinando la rottura di uno dei cavi di alimentazione, tra l'ex stazione intermedia e Campo Imperatore, in prossimità della 'Grotta della Pala'.
A causa dei problemi alla linea elettrica, sia la stazione di Fonte Cerreto che Campo Imperatore sono rimaste isolate.
Si è temuto, ovviamente, per l'avvio della stagione invernale; tuttavia, il lavoro degli operai Enel ha evitato l'ennesimo intoppo e, dunque, a meno di altre sorprese, gli impianti potranno aprire l'8 dicembre. I dipendenti del Centro turistico stanno lavorando da giorni per preparare le piste, oggi arriveranno i rinforzi stagionali; riapriranno anche il ristorante bar “La Villetta” e l’hotel “Il Cristallo” oltre all'“Ostello di Campo Imperatore” dopo il cambio gestione.
Resta il tema dei sottoservizi che permetterebbero di evitare i black out: "sono anni che ne parliamo, io stesso ne ho parlato in più occasioni suggerendo l’estrema urgenza di questa opera", aveva sottolineato nei giorni scorsi Luigi Faccia. "SaveGranSasso, oltre ad essere protagonista della raccolta di 12.000 firme a supporto della rimodulazione dei vincoli di Natura 2000, spesso ha cercato di essere propositiva nell’evidenziare e supportare la strategia più opportuna per infrastrutturare la nostra montagna e dotarla deiservizi essenziali. Nell’elenco c’erano sempre i sottoservizi, accompagnandoli sempre con la stessa frase: 'la casa va costruita dalle fondamenta e non dal tetto'. Come si può pensare di fare un albergo con 100 posti letto ed ogni tipo di comfort, senza fare in anticipo una precisa e puntuale urbanizzazione, supportata dalla realizzazione di un tunnel, per interrare e portare a monte, i servizi necessari alla vita dell’uomo e delle strutture?".
Una domanda più che legittima.