Giovedì, 09 Dicembre 2021 10:09

Sassa, quel minuscolo parco giochi che segna la distanza tra annunci e realtà

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Della mancata pianificazione, dell'assenza di un'idea di città da provare a realizzare con politiche chiare e coerenti, abbiamo scritto diffusamente; in questi mesi che precedono l'avvio della campagna elettorale, però, è più che mai evidente come si stia rincorrendo l'urgenza di realizzare alcuni interventi spot che possano alimentare la macchina della propaganda politica.

Rincorrere senza pianificazione, tuttavia, significa mettere in campo interventi a metà, accontentandosi del risultato immediato - per un comunicato stampa celebrativo, un selfie o un post facebook - e rinunciando ad un disegno complessivo di rilancio della città. 

Ne è esempio eclatante il Ponte Belvedere: si è rincorsa l'urgenza di dare risposte dopo anni di inerzia e, dunque, sul progetto di abbattimento e ricostruzione  attraverso l'appalto integrato, si sono dirottati parte dei fondi per la riqualificazione di viale della Croce Rossa per tentare di realizzare, così, il nuovo viadotto entro la primavera 2022; al momento, sono state rimosse solo le travi che sorreggevano la carreggiata - l'amministrazione attiva ci ha girato un documentario - ma non è chiaro se il progetto esecutivo di ricostruzione sia stato depositato, se si siano riscontrate problematiche inattese e chi, eventualmente, se ne accollerebbe le spese visto che si è scelta la strada dell'appalto integrato. E intanto, il progetto di viale della Croce Rossa è fermo.

Ma potremmo citare il caso di Porta Leoni, con l'amministrazione attiva che, pur di dare una risposta - seppur parziale - a residenti e commercianti del centro storico, ha deciso di spacchettare il progetto di riqualificazione dell'area, con abbattimento delle case ex Incis e realizzazione di un parcheggio interrato a due piani da 400 posti, per realizzare, in un primo momento, 89 stalli a raso. Chissà se si riuscirà ad inaugurarli prima delle elezioni e chissà quando verrà realizzata l'opera completa, così come era stato previsto.

Si potrebbero fare altri esempi.

E' una vicenda che potrebbe sembrare marginale rispetto ai grandi progetti di riqualificazione a restituire, però, il senso di inadeguatezza di una politica che insegue l'azione del momento, il fare proiettato al consenso, piuttosto che pianificare gli interventi dentro un progetto coerente di governo. 

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Siamo a Sassa, nella ex scuola media della frazione: da anni si è deciso di non ricostruire l'edificio scolastico e, da anni, i residenti chiedono che si possa demolire la struttura inagibile recuperando, invece, il corpo accanto, agibile, dove era collocata la palestra; così facendo, nell'area verde si sarebbe potuto realizzare una vera e propria 'piazza' pubblica trasformando in spazio polivalente comunitario la vecchia palestra. D'altra parte, a Sassa - che pure ha visto aumentare il numero di residenti nel post terremoto - non c'è un luogo pubblico, aperto e fruibile, dove bambine e bambini, anziane ed anziani, famiglie e giovani possano passare del tempo, magari leggendo un libro su una panchina, passeggiando, giocando o facendo una chiacchierata. 

Cose semplici che fanno la differenza, però, nel restituire vivibilità ad un quartiere o ad una frazione. 

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Ebbene, sono passati quasi tredici anni dal terremoto; la ex scuola inagibile è ancora lì, in stato d'abbandono, il corpo palestra è chiuso e inutilizzabile, il parco verde è in stato di degrado.

A luglio è stato annunciato in pompa magna che il ministero delle Infrastrutture ha finanziato con 6 milioni e 590 mila euro il progetto di riqualificazione dell’intera area; il progetto di fattibilità tecnica ed economica – dello stesso importo – era stato approvato lo scorso marzo dalla giunta comunale per accedere ai fondi previsti dal decreto interministeriale 395 del 2020, con cui è stato finanziato il 'Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare'. L’intervento - è stato spiegato - "contempla la realizzazione di strutture per lo sport e spazi idonei alle attività ludico-culturali, attraverso l’allestimento di un ambiente a misura di bambino, ragazzo e anziano, con attrezzature e una serie di funzioni strettamente correlate con gli spazi verdi, in modo da favorire un costante utilizzo dell’area con ricadute di beneficio a livello economico e sociale".

Tecnicamente, è stato aggiunto, "è prevista la demolizione della struttura della ex-scuola media dichiarata inagibile, ad eccezione della palestra, la quale verrà recuperata al fine di poter ospitare competizioni sportive ed eventi culturali. Annesse al blocco palestra, è programmata la realizzazione di un campo da gioco polifunzionale, adatto sia alle competizioni sportive che a manifestazioni e spettacoli culturali, un’area ristoro con cucina e bar per gli utenti, un fabbricato polivalente con funzione di centro aggregativo per anziani con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita, una biblioteca, uno spazio dedicato ai più piccoli dove riunire i bambini prima e dopo la scuola, un orto urbano che verrà utilizzato sia dagli anziani, utenti del centro aggregativo, sia per attività di Ortoterapia, attività di giardinaggio e orticoltura a supporto di programmi riabilitativi. Sull’area oggetto dell’intervento, è previsto anche un centro sportivo polivalente all'aperto per offrire alla comunità uno spazio pubblico di aggregazione. Gli impianti da gioco inseriti nel progetto sono invece due campi polivalenti da paddle/ tennis e uno da bocce. Nella zona sud – ovest, invece, saranno installate attrezzature per attività fisica integrativa, con percorsi vita".

Questo l'annuncio. 

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Nei fatti, da qualche giorno è stato aperto un cantiere per la realizzazione di un piccolissimo parco giochi, una sorta di 'gabbia', posta all'ingresso dell'area verde, accanto alla struttura inagibile che ospitava le classi. Si stanno montando una altalena e uno scivolo, forse verranno installati altri giochi, in una irrilevante porzione di quello che sarebbe potuto essere, e non è, un polmone verde per la frazione di Sassa.

Sta qui la distanza tra i comunicati stampa e la realtà, tra la pianificazione a servizio di un progetto di rilancio dei centri periferici della città, ridotti, per lo più, a dormitori - laddove si abbia la fortuna di non avere macerie, se è vero che la ricostruzione delle frazioni è ancora pesantemente indietro rispetto ai proclami - e la necessità di realizzare interventi che possano essere rivendicati in campagna elettorale. 

Certo, avere un piccolissimo parco giochi è comunque un passo in avanti, ma davvero ci si può accontentare di questo in una città in ricostruzione, dove sono piovuti milioni e milioni di euro, e che ne vedrà arrivare altri con il Pnrr e con il fondo complementare dedicato? 

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Eppure proposte ci sono, collegate, tra l'altro, alla nuova scuola da realizzare e alla famigerata variante all'abitato che, hanno chiesto i residenti di Sassa che hanno partecipato agli incontri promossi dal circolo locale del Pd, per ora inascoltati, dovrebbe essere pensata come una vera e propria strada di quartiere, con microcircolatori sui vecchi tracciati tratturali collegati al torrente da percorsi ciclopedonali, così da generare spazi pubblici, e non soltanto come una strada che canalizzi traffico altrove.

E d'altra parte, da tempo i cittadini chiedono che si realizzi un parco urbano nella ex scuola che si troverebbe sul tracciato del percorso fluviale del Raio che dovrebbe tornare presto ad essere frequentabile, grazie all’intervento della Gsa che sta realizzando il nuovo depuratore, e che risalendo potrebbe divenire un vero e proprio parco, laddove insistevano le ex vasche di esondazione, restituendo anche spazi all’agricoltura.

Si preferisce però l'annuncio di progetti faraonici piuttosto che il confronto con la cittadinanza attiva, da anni al lavoro per immiginare una rinascita della frazione; e la distanza tra gli annunci e i fatti sta dentro quei pochi metri quadrati di parco giochi che si stanno realizzando, completamente decontestualizzati, in mezzo all'abbandono e all'incuria, per dare una risposta a qualche famiglia che, almeno, avrà la possibilità di portare i bambini allo scivolo o all'altalena. 

Meglio che passeggiare sui marciapiedi dissestati della frazione, tra le automobili in transito ad alta velocità sulla statale o tra le vie interne.

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Ultima modifica il Giovedì, 09 Dicembre 2021 16:06

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