"La commissione territorio richiesta dall’opposizione sulla viabilità comunale ha intrapreso un cammino certo, cioè quello di proseguire con sedute cadenzate che possano svolgere una ricognizione obiettiva e corale sulle criticità stradali, tanto per le strade principali che per quelle secondarie di centro e frazioni".
A dirlo sono i consiglieri di opposizione Paolo Romano, Stefano Palumbo, Americo Di Benedetto, Elia Serpetti, Antonio Nardantonio, Giustino Masciocco, Lelio De Santis, Angelo Mancini, Emanuela Iorio, Stefano Albano, Elisabetta Vicini, Anna Lucia Bonanni e Edlira Banushaj che sottolineano come i 9,5 milioni di euro - la quasi totalità da finanziamenti del Governo - vadano investiti secondo "un piano strategico della sicurezza stradale, con un cronoprogramma trasparente e pubblico e scongiurando il pericolo di un Manuale Cencelli delle spartizioni consiliari sulla ripavimentazione delle strade cittadine".
Con una mole di finanziamenti statali mai visti prima in questo ambito, L’Aquila ha la possibilità di veder finalmente sistemato il colabrodo stradale cittadino e al contempo di puntare su nuovi presidi di sicurezza come marciapiedi e illuminazione. La II commissione, riunita ieri, ha purtroppo "certificato la mancanza di programmazione dei fondi - alcuni dei quali risalgono alla precedente amministrazione. Cinque anni di fondi congelati per un problema urgente come quello delle strade dissestate sono un lusso che non possiamo permetterci e nonostante la mole di emendamenti e atti consiliari che abbiamo prodotto in questi anni, mai nulla si è mosso", l'affondo delle minoranze.
Anzi, sul Pums è scritto nero su bianco che 'gli incidenti che si sono verificati, sono comunque avvenuti in condizioni di terreno normale, e ciò dimostra una buona manutenzione stradale da parte dell’Ente'. "Ma scherziamo? A L’Aquila come in altre città avrebbe potuto essere utilizzato lo strumento dell’accordo quadro aperto, più corposo nella previsione degli stanziamenti e utilizzabile nel concreto solo alla presenza di coperture certe. Uno strumento che avrebbe permesso di non dover perdere tempo con la redazione di mille atti successivi e che si è dimostrato fondamentale per città complicate come Roma e Genova; ben si attaglierebbe dunque anche alla nostra città che ha subito la nascita di nuovi insediamenti abitativi nel giro di pochi anni, dilatando spazi, percorsi e quindi criticità manutentive".
Le maggiori problematiche sono sotto agli occhi di tutti: "le rotaie della metro di superficie presenti anche in via Piccinini, via Alessandro Manzoni e via Leonardo Da Vinci che al momento sono fuori da una programmazione reale, la mancanza della viabilità a servizio del nuovo polo scolastico di Gignano, la messa in sicurezza dell’abitato di San Giacomo che soffre la presenza dei mezzi pesanti della cava Vaccarelli, la situazione di via Salaria Antica est, quella dell’intersezione via Aldo Moro-via Monte Velino, la bretella della stazione ferroviaria - mausonia, la bretella di collegamento Foce di Sassa - San Martino; dalle parole dell’assessore Taranta su questa ultima opera da realizzare, sembra che si voglia addirittura riniziare da capo con un incarico esterno".
Insomma, i soldi messi a disposizione dal Governo sono tanti, ma "le azioni della maggioranza sono poche e ben confuse e gli aquilani non possono rischiare di perdere altro tempo. Noi ci siamo".