Mercoledì, 09 Luglio 2014 10:42

'Betrayal': Vinci e Mancinelli ai domiciliari. Magani verrà confermato?

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Dopo gli interrogatori di garanzia dei giorni scorsi, il gip Giuseppe Romano Gargarella ha emesso tre ordinanze di custodia cautelari con interdizione dalla professione nell'ambito dell'inchiesta 'Betrayal' su presunte mazzette nella ricostruzione dei beni culturali ed ecclesiastici.

Giuseppe Di Girolamo, dipendente della direzione regionale dei Beni culturali, responsabile unico del procedimento (Rup) nei principali cantieri al centro dell'inchiesta e uomo vicino all'ex vice commissario Luciano Marchetti, Vincenzo Altorio, titolare della ditta 'Automitica officina multimedia Abruzzo', coinvolto nell'affaire del sito Internet 'fantasma' da 40 mila euro, e Fausto Anzellotti, rappresentante della 'Solaspe Spa', ditta impegnata nella ricostruzione, accusato di aver artefatto la documentazione da presentare per partecipare ad una gara, non potranno svolgere incarichi, di pubblico ufficio e imprenditoriali, per due mesi.

Intanto, l'imprenditore  Nunzio Massimo Vinci - che era in carcere - ha ottenuto i domiciliari dopo l'istanza di scarcerazione presentata dal suo legale. Vinci - che non aveva inteso rispondere alle domande dei giudici nell'interrogatorio di garanzia - ha poi reso una deposizione spontanea dinanzi al pubblico ministero. Ai domiciliari anche la funzionaria della direzione regionale Mibac, Alessandra Mancinelli. L'imprenditore aquilano Graziano Rosone, che era ai domiciliari, è invece tornato libero. Al contrario, l’imprenditore Patrizio Cricchi e l'ex vice commissario Luciano Marchetti non hanno presentato alcuna istanza e restano, dunque, ai domiciliari.

Delicata la situazione di Fabrizio Magani, che ha ricevuto un avviso di garanzia. Stando alle parole del legale Fabio Alessandroni, Magani - indagato per turbativa d'asta - può tranquillamente essere confermato alla direzione dei Beni culturali d'Abruzzo. "E' un avviso di garanzia tecnico, finalizzato all'acquisizione di documenti e atti ed era un atto doveroso. Per Magani vale quanto di buono ha fatto nella sua permanenza all'Aquila e merita di essere confermato", ha sottolineato Alessandroni.

Giunto in Abruzzo nel dicembre 2010, Fabrizio Magani è stato direttore - con alcune proroghe - fino al 16 aprile scorso. Nominato vice direttore del Grande progetto Pompei dal ministro Massimo Bray, ha mantenuto per un pò entrambi gli incarichi. Fino alla conferma a direttore dei Beni culturali d'Abruzzo, decisa dal ministro Dario Franceschini.

Al momento, però, l'iter amministrativo non è ancora concluso e, dunque, la direzione è vacante. In questo senso, l'avviso di garanzia potrebbe spingere il Governo a trasferire Magani che, bene ricordarlo, si è presentanto spontaneamente dinanzi ai pubblici ministeri. Un interrogatorio di tre ore: "Su alcune acquisizioni di documenti - ha confidato il legale Alessandroni - abbiamo dato i nostri chiarimenti in un clima di serenità".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Luglio 2014 11:59

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