Mazzette nell’ambito della ricostruzione post-terremoto per accaparrarsi appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell’Aquila.
Polizia e Guardia di finanza hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare: in carcere sono finiti l'imprenditore Nunzio Massimo Vinci e la funzionaria del Mibac Abruzzo, Alessandra Mancinelli. Ai domiciliari, invece, l'ex vicecommissario alla ricostruzione dei Beni culturali Luciano Marchetti, e gli imprenditori Patrizio Cricchi e Graziano Rosone.
Ipotizzati i reati di corruzione, falso, turbativa d’asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
L’operazione, denominata, "Betrayal" è scattata su disposizione della procura della Repubblica dell’Aquila. Le ordinanze sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella.
I provvedimenti costituiscono l’esito di una complessa e lunga indagine sulle procedure della ricostruzione e il consolidamento di alcuni edifici ecclesiastici e di altri beni culturali, di particolare rilievo storico-artistico, che si trovano nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009. Si tratta, in particolare, della Chiesa delle Anime Sante (lavori avviati nel febbraio scorso e affidati all'ati Italiana Costruzioni - Fratelli Navarra) , in piazza Duomo, e della chiesa di Santa Maria Paganica.
Una prima fase c’era già stata nei mesi scorsi con l’iscrizione sul registro degli indagati di alcuni imprenditori, professionisti e funzionari pubblici. L’attività investigativa, coordinata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, è stata svolta, congiuntamente, dal nucleo di polizia Tributaria delle Fiamme Gialle e dalla squadra Mobile della Questura del capoluogo.
"Voglio complimentarmi per l’attività svolta in perfetta sintonia dal personale della Squadra Mobile e del Nucleo Polizia Tributaria dell’Aquila che ha consentito di mettere in luce illecite condotte poste in essere da imprenditori, liberi professionisti e pubblici funzionari nella ricostruzione del patrimonio della Curia Aquilana", ha sottolineato il questore dell'Aquila, Vittorio Rizzi. "L’eccellente lavoro della Magistratura e delle Forze di Polizia dimostra l’attenzione degli inquirenti al delicato tema della ricostruzione e l’efficacia dell’azione di contrasto indispensabile per assicurare il corretto rispetto delle regole".
Sulla vicenda, è intervenuto anche il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente: "A nome mio personale, dell’intera municipalità, di tutte le aquilane e gli aquilani, ancora una volta voglio ringraziare, per il loro prezioso e continuo lavoro, la magistratura e tutte le forze dell’ordine", si legge in una nota.
"Fermo restando che spetterà ai magistrati stabilire le responsabilità o l’estraneità di coloro che, di volta in volta, vengono indagati, è fondamentale che, a fronte dell’improbo compito di ricostruire una città capoluogo di regione, tra le più ricche di monumenti, chiese ed edifici storici d’Europa, vigilare, prevenire, ma, soprattutto, individuare ogni tentativo di corruzione, malaffare o spreco di risorse, è deciso e d’importanza fondamentale. Direi che è, anche e soprattutto, un dovere etico e morale. L’Amministrazione comunale riconferma la più totale fiducia dei tutori della legalità e ribadisce la massima collaborazione nell’espletamento del loro lavoro. Tutti insieme lo dobbiamo non solo agli aquilani, ancora sofferenti, ma soprattutto all’Italia".
Sono in corso una ventina di perquisizioni in tutta Italia. Secondo quanto si apprende, gli investigatori avrebbero in mano diverse intercettazioni telefoniche e ambientali oltre a filmati. In un caso, verrebbe testimoniata la dazione di una tangente dell'1% sui 19 milioni necessari per la ricostruzione, quella della chiesa di Santa Maria Paganica.
I dettagli dell’operazione sono illustrati nel corso di una conferenza stampa che, in questi minuti, è stata convocata presso la procura dell’Aquila.