Delle carenze di personale nella Asl 1 scriviamo da anni: non è servita una pandemia globale a convincere la governance dell'azienda sanitaria locale ad accelerare le procedure di stabilizzazione del personale precario e di assunzione di medici, infermieri e oss costretti ad enormi sacrifici per garantire un servizio accettabile ai pazienti.
Da qualche mese, però - dall'insediamento del nuovo manager, Ferdinando Romano - siamo costretti a scrivere anche della mancanza di materiali, della carenza di dispositivi e medicinali che sta diventando insostenibile.
"Sostanzialmente - ha messo in evidenza nei giorni scorsi il consigliere regionale e comunale Americo Di Benedetto [qui] - la Asl 1 non compra più niente, un’anomalia inaccettabile per i tanti pazienti che già scontano una pericolosa riduzione dell’assistenza sanitaria ordinaria a causa dell’emergenza Covid-19".
Lo raccontano i pazienti: abbiamo raccolto la testimonianza, drammatica, di un cittadino aquilano di 70 anni [qui] che vive un vero e proprio inferno per il mancato acquisto di uno sfintere urinario artificiale che gli consentirebbe di tornare ad una vita normale. Lo confermano gli operatori degli ospedali provinciali, del San Salvatore in particolare, che continuano a denunciare una situazione che si fa di giorno in giorno più complicata: "Lavoro all'ospedale dell'Aquila da trent'anni: ne abbiamo viste di tutti i colori, ma mai si era arrivati a questo punto", ha ribadito al nostro giornale un professionista che preferisce restare anonimo.
La carenza di dispositivi e medicinali è un grave problema che rischia di portare all’interruzione dei servizi.
"Se la volontà della Asl è quella di cambiare metodo di approvvigionamento sui dispositivi attraverso gare centralizzate è importante che, prima di procedere a un cambio di rotta così radicale, si preveda un riempimento delle scorte tale da garantire una fornitura adeguata per tutti i comparti chirurgici della Asl 1", le parole del consigliere regionale del Movimento 5 stelle Giorgio Fedele [qui]; "sempre che il movente dietro questa enorme scarsità di materiale sia un cambio di metodo e non, come qualcuno sostiene, debba essere invece ricondotta al tentativo di ridurre l'enorme debito accumulato dall'aziend, cosa che di certo non può avvenire sulla pelle dei cittadini e degli operatori sanitari".
Tant'è vero che, a quanto appreso, stamane dovrebbe tenersi un incontro tra i primari del San Salvatore dell'Aquila che sarebbero pronti ad eclatanti azioni di protesta se non si dovesse tornare ad una fornitura di materiali appropriata a dare risposta alle esigenze dei reparti.
Ne sapremo di più in giornata.