Mercoledì, 23 Marzo 2022 11:33

Parco Gran Sasso: possibili profili d'illegittimità nella proroga del Presidente

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Il 1° gennaio scorso, l'agronoma Silvia De Paulis, una delle colonne portanti del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha annunciato il suo addio all'area protetta denunciando un ambiente "ormai malato, totalmente alla deriva, mal gestito e mal amministrato. Ho amato tanto il mio lavoro", ha sottolineato De Paulis: "fare l’Agronoma in un parco nazionale è uno dei mestieri più belli e mi ha dato tantissime soddisfazioni. E di questo sono veramente grata. Purtroppo, la politica sulle aree protette di questo paese ha permesso a persone inette e incapaci di rovinare quanto avevamo costruito in tanti anni. Ho deciso di anticipare la mia uscita dal mondo del lavoro di ben 7 anni, con una pensione ridotta e pagando il riscatto della Laurea, per rispetto di me stessa e delle persone che in questo parco ci vivono, in primis gli agricoltori e gli allevatori, con cui ho sempre avuto un rapporto sincero e diretto. Ma da 3 anni mi è stato impedito di operare come ho sempre fatto" le sue parole, pesanti come pietre. 

Sono passati quasi tre mesi e Silvia De Paulis ha deciso di inoltrare una dettagliata segnalazione al Ministero della Transizione Ecologica e, per conoscenza, al Ministero della Transizione Ecologica e alla Corte dei Conti evidenziando possibili profili di illegittimità nella proroga del Presidente dell'Ente Parco, l'avvocato Tommaso Navarra.

Si legge nella segnalazione: "Il Dott. Tommaso Navarra è stato nominato Presidente del Parco con D.M. del 09/06/2016 per cinque anni, quindi la sua nomina è scaduta l’8 giugno 2021; alla scadenza del mandato, ha usufruito di una proroga di 45 giorni ai sensi dell’art. 3 del Decreto-legge 16 maggio 1994, n 293, convertito con la Legge 15 luglio 1994, n 444, per svolgere l’ordinaria amministrazione (ai sensi del comma 2 dell’art. 3 che cita “Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilità”)".

Alla scadenza dei 45 giorni di proroga, vale a dire il 24 luglio 2021, Navarra ha continuato il suo mandato avvalendosi dell’art. 33 del D.L. 8 aprile 2020 n. 23 e ss.mm (n.d.r. emergenza sanitaria derivante dalla diffusione dell'epidemia di COVID-19), così come riportato nelle premesse delle Delibere di Consiglio Direttivo dal 25 giugno 2021 in poi, pubblicate all’Albo Pretorio sul sito istituzionale dell’Ente, con la semplice dicitura “RICHIAMATO l’art. 33 del D.L. 8 aprile 2020 n. 23 e ss.mm. e ii”. Tuttavia, "tale articolo prolunga i termini del sopracitato Decreto Legge 16 maggio 1994, n 293, convertito con la Legge 15 luglio 1994, n 444, fino al termine del periodo di emergenza sanitaria alle stesse condizioni, quindi solo per gli atti di ordinaria amministrazione e quelli indifferibili, purché motivati", sottolinea De Paulis nella segnalazione.

In vista del termine di scadenza dell’Emergenza sanitaria (prevista per il 31 dicembre 2021 e successivamente prorogata al 31 marzo 2022), a partire dalle Delibere del 28 dicembre 2021, nelle premesse compare la seguente dicitura: “RICHIAMATO l’art. 33 del D.L. 8 aprile 2020 n. 23 e ss.mm. e ii nonché l’artt. 64 ter della Legge n. 108/2021”. L’art. 64-ter (Proroga degli organi degli Enti parco nazionali) cita: “Al fine di agevolare la programmazione degli interventi del PNRR nelle aree protette, la durata in carica del presidente e del consiglio direttivo di ciascun Ente parco nazionale, ove il rispettivo mandato non risulti scaduto alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è prorogata fino alla scadenza dell'organo nominato in data più recente”.

"La Legge di conversione n. 108 del 29 luglio 2021 - chiarisce De Paulis - è entrata in vigore il 31 luglio 2021, quando il mandato del dott. Tommaso Navarra era già scaduto da tempo, vale a dire l’8 giugno 2021. In questi mesi, Navarra ha regolarmente presieduto il Consiglio Direttivo, ha svolto le funzioni di legale rappresentante dell’Ente, ha adottato e sottoscritto provvedimenti che hanno impegnato e vincolato l’Ente Parco per gli anni a venire, tra cui la deliberazione n. 42 del 2 agosto 2021 relativa alla proroga del contratto del Direttore dell’Ente Parco per ulteriori 2 anni. Vale la pena precisare che il contratto originario del direttore Alfonso Calzolaio conteneva una clausola di estensione in evidente contrasto con la sentenza Cass. civ. Sez. lavoro n. 28457 del 28/11/2008".

Non solo.

"Il dott. Tommaso Navarra per tutto il periodo della sua proroga ha regolarmente percepito una Indennità di carica, corrispondente a Euro 1.651,62 nette mensili, per un totale lordo complessivo annuo di € 29.219,97 (tredici mensilità). Nel momento in cui il dott. Navarra, al termine dell’emergenza sanitaria del 31 marzo 2022 (così come manifestato menzionandola in tutte le Deliberazioni, dal 28 dicembre 2021 ad oggi), si avvalesse non della proroga ma di quanto indicato dall’artt. 64 ter della Legge n. 108/2021, questa si configurerebbe come una “estensione del mandato”, con pieni poteri. Tuttavia, nel caso in cui questa “estensione” risultasse non contemplata dalla norma in quanto “scaduto”, ogni corresponsione della sua indennità (attuale o futura) potrebbe configurarsi, a parere della scrivente, come danno erariale e, conseguentemente, indebito soggettivo ai sensi dell’art. 2036 del Codice Civile".

Da ultimo - conclude De Paulis - "occorrerebbe verificare se gli atti sottoscritti dal dott. Tommaso Navarra successivamente alla data della sua scadenza di mandato, a partire dalla proroga del contratto del direttore, debbano essere annullati ai sensi del dispositivo dell’art. 21 novies - Legge sul provvedimento amministrativo. La presente segnalazione - sottolinea ancora De Paulis - trova fondamento nel fatto che la sottoscritta ha rilevato, fino al giorno della data di pensionamento anticipato, il totale silenzio di codesto Ministero della Transizione Ecologica, preposto alla Vigilanza dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, disattendendo in questo modo l’applicazione delle Leggi vigenti in questo Stato. Il territorio, i cittadini e le cittadine che lo abitano, l’attività che l’Ente Parco ha svolto fino alla nomina di questo Presidente, meritano la Vostra cortese attenzione", la richiesta.

Più chiaro di così.

"Sconcerta l'abbandono della gestione dei parchi da parte del Ministero della Transizione ecologica; dicastero impegnato evidentemente su altri fronti, come il reinserimento del nucleare del dibattito pubblico o il potenziamento dell'industria fossile", il commento di Enrico Perilli della segreteria regionale di Sinistra Italiana. "La peggiore disattenzione di un Ministero disattento è stata proprio quella riservata ai parchi, lasciati all'abbandono, senza governance, con proroghe illimitate, con consigli direttivi non certo rappresentativi della complessità dei territori; ciò ha una ricaduta negativa sulle comunità e sull'idea stessa di protezione di alcune aree. Uno stato d'abbandono che crea conflitti e inimicizie. Quanto denunciato da Silvia De Paulis non è altro che la testimonianza della sciatteria del Ministero".

Ultima modifica il Martedì, 21 Giugno 2022 15:52

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