La FLC CGIL ha partecipato stamane ad un incontro di informativa con l’Ufficio Scolastico Provinciale sull’organico di diritto del personale ATA nella nostra provincia.
"Per quanto non si riscontrino decrementi e vi sia una sostanziale conferma dei numeri dell’anno precedente, la situazione dell’organico ATA in provincia dell’Aquila si conferma problematica", il commento della segretaria provinciale Miriam Anna Del Biondo; "una provincia con una tale complessità territoriale è chiaramente strangolata da una distribuzione di unità di personale che avviene sulla base di parametri nazionali stringenti come quelli stabiliti dall’ormai storico DPR 81 del 2009, mai modificato, nonostante gli impegni più volte ribaditi da molta politica".
Ad aggravare la situazione dell’organico ATA nella nostra provincia, tra quelle che hanno maggiormente subito tagli negli anni, "va rilevato che il prossimo anno scolastico si profila particolarmente difficile perché non sarà riconfermato il cosiddetto organico Covid. Si tratta di un organico aggiuntivo che ha permesso negli ultimi due anni scolastici, dopo l’inizio della pandemia, una migliore organizzazione degli spazi ed ha dato un respiro alle situazioni di maggiore sofferenza nella nostra provincia", sottolinea Del Biondo.
Ma ha anche permesso a molte persone di poter finalmente avere un incarico di lavoro, seppur precario.
"Tornare dopo oltre due anni di pandemia ad una situazione quo ante significa, con tutta probabilità, non poter garantire un regolare servizio scolastico. Il cosiddetto organico Covid si è reso necessario proprio a causa di insufficienti dotazioni organiche e di edilizia scolastica non adeguate a garantire misure di sicurezza, e non solo per ragioni pandemiche. Per capire la difficoltà dell’insufficiente dotazione organica ATA nella nostra provincia, bisogna acquisire definitivamente che, a fronte di uno spopolamento sempre maggiore, le scuole continuano a presidiare il territorio e, paradossalmente, sono proprio quegli istituti comprensivi a maggior rischio di perdita di alunni ad avere un maggior numero di plessi sul territorio. Abbiamo Istituti comprensivi che arrivano ad avere fino a 17 plessi distribuiti su più comuni, su aree geografiche scomode da raggiungere e impoverite da mancanza di servizi e di lavoro; plessi-presidio, dunque, che la FLC CGIL ritiene siano fondamentali per mantenere viva una comunità seppur piccola che, altrimenti, rischierebbe di subire ulteriori esodi verso zone con maggiori possibilità economiche, lavorative e sociali, aumentando il fenomeno della desertificazione del territorio".
La scuola in questi plessi spesso è l’ultimo servizio garantito. Ma la scuola senza il personale ATA non può funzionare. "Ci chiediamo per quanto ancora potrà reggere una situazione come quella delle scuole della nostra provincia se non si arriverà ad avere dei tavoli tecnici dedicati, dove siedano tutti, ma proprio tutti, gli attori e se la politica non darà priorità alla salvezza delle aree interne oltre a farne manifesto in eventi ed iniziative a cui poi non si dà seguito. Ci chiediamo quante altre volte dovremo denunciare una totale mancanza di progettazione del territorio e, soprattutto, una endemica incapacità politica a riconoscere alla scuola un ruolo centrale per la sopravvivenza stessa della nostra provincia che, anche a differenza di altre province della nostra regione, non ha sbocco sul mare, non ha il respiro delle aree costiere e vive da decenni un inesorabile e triste declino".