Sabato, 19 Luglio 2014 10:29

Porta Barete, il civico 207: "Medievopoli, gioco per città distrutta"

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Oggi, scadono i 120giorni di tempo che la Soprintendenza si è data per apporre - o meno - il vincolo ambientale alle storiche mura della città e, così, a Porta Barete. Difficile si arrivi ad un pronunciamento, se è vero che la firma sul decreto dovrebbe apporla Fabrizio Magani, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici uscente, non ancora confermato né sostiuito dal ministro Dario Franceschini a seguito delle indagini sulla ricostruzione dei beni ecclesiali e culturali che hanno coinvolto anche il direttore regionale, ad un passo dall'attesa riconferma. 

Che ne sarà di Porta Barete? Resta il mistero. Intanto, gli abitanti del condominio di via Roma 207, che vivono nell'attesa di sapere se torneranno a casa, hanno diffuso stamane un comunicato stampa. 

"In questi giorni, leggiamo con stupore l’articolo di Amedeo Esposito sulla cosiddetta Porta Barete e ci chiediamo perché il suddetto giornalista, in passato, citando gli stessi periodi storici, non facesse alcun appassionato cenno alla suddetta porta", è scritto nella nota. "Ad analoga domanda la senatrice Blundo, tempo fa, rispondeva che Porta Barete non era tra gli insegnamenti scolastici perché non si conosceva; come pure non la conosceva il consigliere comunale che, durante una riunione in merito, ne chiedeva la localizzazione al suo vicino di banco. Ritenendo che, in questi giorni, si stia tentando in tutti i modi di fare pressioni mediatiche in attesa del parere della Soprintendenza, (Soprintendenza che pure si era già pubblicamente espressa il 5 giugno scorso, durante l'ennesimo incontro pubblico su Porta Barete, e i circa trenta cittadini presenti lo dovrebbero ricordare, trenta persone definite dalla Blundo, sulla stampa, 'la gran parte della cittadinanza aquilana interessata al recupero ecc.',), ricordiamo a tutti che la verifica riguarda tutta la cinta muraria, e non solo la parte che interessa ad alcuni".

La denuncia delle famiglie del civico 207 è chiara: ci si mobilita contro un solo condominio per pretenderne lo spostamento, rimozione o quant’altro, senza mai raccogliere firme per la rimozione del palazzo adiacente né per quello di fronte, né per la rimozione di altri edifici in demolizione e ricostruzione attaccati alle mura. "Si dirà che non è così: ma allora prima o poi arriverà la raccolta firme per porta di Lucoli e porta Roiana (edificio di fronte appena demolito ed una selva di condomini in attesa di demolizione)? O per porta di Bagno (giardini mai scavati)? O per chiudere al traffico porta Napoli (appena lesionata da un tir)? O per spostare gli edifici in demolizione adiacenti a porta Bazzano o a Porta Leone (a cui la Giunta Comunale ha persino approvato l’ampliamento)? E per "ripulire" l’esterno delle mura, quali firme si stanno raccogliendo? Il tutto, ovviamente e sempre, 'fatti salvi i diritti dei residenti'. Così, per 'sfruttare le opportunità della ricostruzione' (proprio così recita il testo di una delle petizioni che girano in rete, incredibile ma vero), se uno volesse  eliminare la villetta di un proprietario antipatico, che faceva ombra sul proprio giardino prima del terremoto, basterebbe coalizzare il resto del vicinato e raccogliere firme, magari offrendo a tutti una bella arrostata per l’occasione. Il metodo e' ormai collaudato, avanti il prossimo". 

Poi, l'affondo: "'Bisogna evidenziare che a L'Aquila non siamo nella normalità' e 'a L'Aquila servirebbe equità nei giudizi', scrive l’assessore Di Stefano in merito alla relazione della Corte dei Conti che cita Sindaco ed assessori per presunto danno erariale. Ecco, se è vero che i nostri amministratori non agiscono per calcolo politico, che si diano da fare e scrivano anche in favore delle tante famiglie di un intero quartiere bloccato da un’assurda storia che attende tanti chiarimenti. Che scrivano, i nostri rappresentanti locali, per favorire il rientro a casa dei residenti, così come previsto dalle ordinanze, spiegando che qualsiasi fantasiosa idea che si concentri su un solo edificio abitato da famiglie non potrebbe prescindere da azioni prescrittive (e costose) sugli edifici adiacenti, specie se gli edifici adiacenti sono o saranno a carattere commerciale e non abitativo. Che scrivano, una volta tanto, in favore dei propri concittadini terremotati, anziché fomentare coloro che antepongono i ruderi alle persone: ci si diverte a giocare a Medievopoli con la città distrutta e le persone sfollate (e chissà che la finalità del gioco non sia proprio la costruzione dell'albergo!). Che ribadiscano, anche in questo caso, che 'a L'Aquila non siamo nella normalità', e che spieghino a tutti, chiaramente, che il problema è sorto a causa di una tragedia, è sorto con ritardo e non si tratta di una 'sfruttare un'opportunità': non può essere una 'opportunità' pensare di cacciare di casa chi l’ha persa drammaticamente".

 

Ultima modifica il Domenica, 20 Luglio 2014 11:06

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