Inaugurato l'Anno giudiziario 2023 nella Sezione giurisdizionale Abruzzo della Corte dei Conti.
Cerimonia ufficiale nel complesso di San Domenico a L'Aquila; una occasione per fare il bilancio di quelle che sono state le attività e le questioni trattate nel corso del 2022.
Durante la sua relazione il Presidente, Mario Nispi Landi, ha tracciato in numeri il perimetro operativo della Sezione.
Ad inizio 2022 erano pendenti 209 giudizi; a questi se ne sono aggiunti altri 29 durante l'anno da poco trascorso. 36 le sentenze depositate, tra condanne ed assoluzioni, con anche estinzioni di giudizio e definizoni con rito abbreviato.
Il danno erariale la fattispecie più ricorrente. Agganciata a danni da sottrazione e cattivo utilizzo di fondi pubblici, mancata entrata o disservizio.
Le sentenze di condanna (per un totale di 34 parti condannate) hanno riguardato situazioni inerenti l'appropriazione indebita, debiti fuori bilancio, cumulo non consentito di incarichi, affidamento illegittimo di lavori e danno alla concorrenza, uso doloso di certificati medici falsi.
Tra i giudizi definiti, poi, uno ha permesso di smantellare quella che è stata definita una "fabbrica di titoli falsi" impiegati per ottenere anche sei incarichi di docenza in scuole con sede in Abruzzo.
La Sezione di controllo - presieduta da Stefano Siragusa - continua a porre grande attenzione sulla parifica dei rendiconti della Regione Abruzzo.
Dall'analisi delle carte, comunque, viene fuori un disavanzo dell'Ente in dimunzione, passato dai 770 milioni di euro del 2017 ai 250 milioni di euro del 2021.
"Significa, ad oggi, aver abbattuto di oltre i due terzi il debito ereditato - il commento del Presidente della Regione Marco Marsilio, che poi continua - tutto questo è avvenuto in un periodo di gravi crisi economica e pandemica. Un risultato di cui siamo orgogliosi e che ci sprona ad andare avanti con ancor più determinazione per consegnare ai cittadini una regione sana, trasparente e capace di spendere correttamente i soldi pubblici".
La Sezione di controllo della Corte dei Conti Abruzzo, in sede di giudizio di parifica, ha anche analizzato la spesa sanitaria della Regione.
Sono stati osservati alcuni aspetti gestionali che sono stati condizionati dall'emergenza Covid, con ripercussioni sui flussi finanziari e con riflessi di ordine contabile.
Nel 2023 già iniziato, un altro aspetto che interesserà da vicino la Sezione di controllo sarà il monitoraggio sull'attuazione del PNRR.
Per ciò che invece concerne la Procura Regionale della Corte dei Conti - retta da Giacinto Dammicco - tra il primo gennaio ed il 31 dicembre del 2022 sono aumentati i fascicoli pendenti, passati da 3257 a 3509.
Il totale dei danni erariali contestati dalla Procura Regionale nel corso del 2022 ha avuto un ammontare di più di 2,8 milioni di euro.
Le condanne definitive comminate, invece, sono state pari a quasi 1,6 milioni di euro.
"Sono rimasto favorevolmente colpito dalle parole che Mario Nispi Landi, presidente della sezione Abruzzo della Corte dei Conti- commenta Luciano D'Alfonso- ha pronunziato stamane in occasione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario 2023. Così come aveva già fatto in passato il presidente nazionale aggiunto Tommaso Miele, egli ha giustamente sottolineato che “una delle ragioni del ritardo nell’attività delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nella fornitura di beni e servizi e nella realizzazione delle opere pubbliche, sarebbe dovuta al timore di amministratori e funzionari di essere incriminati per abuso d’ufficio o di essere convenuti in giudizio per danno erariale. La paura della firma darebbe luogo ad una sorta di burocrazia difensiva alla base di inefficienze e ritardi nel raggiungimento degli obiettivi indicati nel PNRR”. Ho sempre spronato dirigenti e funzionari degli enti da me diretti a superare il timore di validare gli atti. Le leggi devono diventare chiare e inequivocabili, coltivando la regola di deliberazioni normative autoapplicative e senza rinvii, utilizzando una scrittura immediata e senza necessità di interpretazioni bilanciate. Le resistenze di alcuni nel dare vitalità giuridica ai documenti sono il cancro del nostro sistema: esse rallentano la Pubblica amministrazione e ne ostacolano la volontà decisionale, creando malcontento nei cittadini e pessima qualità dei servizi. La guerra alla burocrazia difensiva è l’unica che possiamo permetterci in questo momento, per abbattere la pigrizia realizzativa e dare impulso agli obiettivi di crescita del Paese. Le magistrature legittimate dalle innovazioni del nostro ordinamento devono ingrandire le esperienze di controllo cooperativo, poiché i ministeri ne dispongono mentre le autonomie locali NO. La decisione pubblica è complessa sia a livello centrale che sui territori, e questo deve comportare identico fabbisogno collaborativo. Personalmente lavorerò per facilitare un intergruppo parlamentare per la leale collaborazione tra le istituzioni del nostro ordinamento, realizzando il più possibile attività di controllo preventivo e cooperativo da parte delle magistrature contabili e amministrative."